Biblioteca Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 114, Giugno 2019 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
Documento reperibile all'indirizzo: http://spvet.it/indice-spv.html#edi114

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EDITORIALE:

Ricardo Magnus Osório Galvão e la distruzione della foresta amazzonica
Ricardo Magnus Osório Galvão and the distruction of the Amazon rainforest

[Ver. 1.0]

Raoul Ciappelloni


Biblioteca Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche "Togo Rosati"



Abstract. Professor Ricardo Galvão, is an internationally renowned intellectual who was at the attention of the international media due to a strong contrast with the Government of Brazil regarding the brasilian rainforest conservation. As director of the INPE (National Institute for Space Research) Galvão witnessed the progressive degradation of the Amazon forest cover due to the fires intentionally setted up to clean up from the trees, surfaces to be used for grazing, cutting timber and extracting minerals. The case has given to the Brazilian scientific community and civil society the opportunity to take position against the interests that seem to be at the base of the operations of economic valorization of the so-called "green lung of the world". This created a violent clash with the President Jair Bolsonaro, about the truthfulness of these data and the unnecessary alarmism caused by the scientist. The struggle ended with the departure of Galvao from INPE. Despite this striking fact, the scientific community has so far failed to really mobilize civil society by warning it about the danger that this destruction involves, not only for the extinction of thousand of animal and plant species, but also for the local Indian populations

Riassunto. Il professor Ricardo Galvão, è un intellettuale di rilievo internazionale che si è trovato al centro dell'attenzione dei media internazionali a causa di un forte contrasto con il Governo del Brasile riguardante la conservazione della foresta pluviale. Come direttore dell'INPE (National Institute for Space Research) Galvão ha testimoniato il progressivo degrado del manto forestale amazzonico a causa degli incendi appiccati per ripulire le superfici da utilizzare per il pascolo, il taglio del legname e per l'estrazione dei minerali. Il caso ha dato l'occasione alla comunità scientifica brasiliana ed alla società civile di prendere posizione contro gli interessi che sembrano essere alla base delle operazioni di valorizzazione economica del cosiddetto "polmone verde del mondo". Ciò ha creato uno violento scontro con il Presidente Jair Bolsonaro circa la veridicità di questi dati e l'inutile allarmismo provocato dallo scienziato. Lo scontro si è concluso con l'allontanamento di di Galvao dall'INPE. Nonostante questo fatto eclatante, la comunità scientifica non è riuscita sinora a mobilitare realmente la società civile avvertendola del pericolo che questa distruzione comporta non solo per l'estinzione di specie animali e vegetali, ma anche per le popolazioni Indie locali



Il 5 agosto 2018, il fisico Ricardo Magnus Osório Galvão è stato rimosso dal ruolo di Direttore del National Institute for Space Research (INPE - http://www.inpe.br), organismo di ricerca brasiliano che, fra gli altri, ha il compito di monitorare lo stato della Foresta Amazzonica.
Il suo mandato sarebbe scaduto nel 2020, ma Jair Messias Bolsonaro, Presidente della Repubblica Federale del Brasile, ha anticipato il termine destituendolo per "incompetenza".
Al suo posto è stato nominato Darcton Policarpo Damião (un funzionario dell'aeronautica militare). Questa decisione sembra essere legata alla diffusione, da parte dell'INPE, di dati e immagini (Giugno 2019) che indicano un aumento di circa l'88% in più della deforestazione brasiliana rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Si tratta di un fatto piuttosto rilevante se pensiamo che il Brasile detiene circa il 60% dell'intera foresta amazzonica e che questa ha un effetto di contenimento degli effetti del global warming, fenomeno negato dalla amministrazione americana e di cui attualmente si parla molto.

Dal 2013 l'INPE sta documentando gli incendi che minano la foresta pluviale, prevalentemente allo scopo di ripulire superfici da destinare alla produzione di legname e l'estrazione di minerali, ma anche per la zootecnia e l'agricoltura.

Il 20 Agosto scorso, la criticità della situazione fu confermata da immagini schoccanti di San Paulo.
L'area urbana si era trovata praticamente al buio alle tre del pomeriggio, a causa dell'oscuramento dell'atmosfera, un fenomeno derivato dal fumo degli incendi e dalla presenza di fronti di aria fredda. Considerando che la città si trova in uno dei distretti meno colpiti dal fuoco, è facile capire come l'enormità del fenomeno, stia creando alterazioni che si ripercuotono anche a chilometri di distanza.
Quest'anno, gli eventi più rilevanti si sono verificati negli Stati a nord del Brasile (Acre, Amazonas,Rondônia, Roraima) e lungo il confine con la Bolivia, interessando estese aree della foresta tropicale e della savana del Paese.

La notizia ha acceso l'attenzione dei media sulla distruzione delle riserve forestali delle quali l'Amazonia, definita "polmone verde del mondo", è forse il rappresentante più rilevante, anche per gli effetti che la degradazione di questo bioma ha sulla popolazione India che lo abita.

Ricardo Magnus Osório Galvao, Brazilian physicist
By Giro720. "Ricardo Magnus Osório Galvão" (2015), Fisico Brasiliano.
Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license.
https://en.m.wikipedia.org/wiki/File:Ricardo_Galv%C3%A3o_(2015).jpg


Il Governo brasiliano ha tentato di sdrammatizzare la situazione. Il Ministro dell'Ambiente Ricardo Salles e lo stesso presidente Jair Bolsonaro hanno messo pubblicamente in discussione i dati diffusi dall'INPE, che sarebbero inesatti o alterati, e viene anche ipotizzato un intrigo internazionale.
Ricardo Galvão avrebbe agito nell'interesse di Organizzazioni Non Governative straniere, le quali sarebbero promotrici di questa situazione, spinte dal definanziamento delle proprie attività, deciso dall'attuale Presidente.
Con le sue parole: "... gli abbiamo tolto molti soldi: dei fondi che venivano dall'estero, il 40% andava a loro e ora non l'hanno più ... abbiamo messo fine anche ai contributi pagati con fondi pubblici" (ANSA 2019). Per questo le organizzazioni di volontariato avrebbero favorito i piromani.
Nonostante dichiarazioni e tentativi di censura, il fronte del dissenso alla politica di Bolsonaro si è allargato. Carlos Bocuhy, Presidente dell'IBPA (Istituto brasiliano di protezione ambientale), ha detto che è "totalmente assurdo" addossare alle Organizzazioni Non Governative la responsabilità della devastazione ambientale in corso (ANSA 2019).
In tal senso si è espresso anche il responsabile del WWF del Brasile, così anche il Consiglio della Sociedade Brasileira para o Progresso da Ciência, che ha pubblicamente difeso Galvão (Tuffani 2019), insieme ad altri rappresentanti della ricerca come la Physics Society brasiliana, l'Accademia delle scienze e un gruppo di 56 scienziati della Coalizão Ciência e Sociedade.

Il dissolvimento dell'Amazzonia
Il lavoro di monitoraggio satellitare dell'INPE, condotto in questi anni, ha testimoniato la distruzione progressiva del manto forestale amazzonico.
La situazione del 2019, che ha scatenato le polemiche citate in questo articolo, non è neppure stata la peggiore. Nel 2005 ci furono più di 130.000 incendi nei primi otto mesi dell'anno (BBC 2019). Si tratta di fatti che rispondono ad esigenze note di sfruttamento del territorio.
I roghi, rappresentano la fase conclusiva della distruzione degli alberi che vengono prima tagliati e nella stagione secca, o di Quemada come ha detto Bolsonaro, sono bruciati per ripulire le superfici da utilizzare a pascolo.
Tuttavia questi terreni non sono in effetti ricchissimi di principi nutritivi e il naturale recupero del manto arboreo è incerto. La grande rigogliosità della foresta pluviale tropicale deriva infatti dal rapido turnover delle sostanze che vengono "scambiate" velocemente, sostenendo una ricca cenosi vegetale ed animale, ma sostanzialmente fragile.

Quella Amazzonica non somiglia ad altre formazioni forestali, in cui il fuoco ha un ruolo importante nella rigenerazione del bosco. In essa gli incendi naturali sono in genere di limitate dimensioni e si esauriscono rapidamente anche a causa delle piogge. Questi eventi, molto estesi, sono quindi un fatto nuovo, al quale la fauna residente non sa reagire, come invece avviene in altre aree geografiche. Le grandi superfici, una volta denudate, nelle condizioni climatiche cui sono sottoposte e nonostante il valore fertilizzante delle ceneri, tendono a diventare scarsamente produttive dopo pochi anni. A causa del depauperamento e fenomeni di lateritizzazione dei suoli, non sarà poi semplice riforestarle.
Naturalmente si deve fare un distinguo. Il fuoco è sempre stato utilizzato dai nativi indios per aprire aree della boscaglia da utilizzare per finalità produttive. Tuttavia questa modalità di gestione basata sulla tecnica del "taglia e brucia" (shifting cultivation o jhum cultivation) da piccoli gruppi di individui è un'altra cosa. Avviene su micro-aree che vengono ripulite con i fuoco, coltivate, quindi abbandonate quando la produttività si esaurisce. La foresta può così riprende possesso dei siti in pochi anni.
Ben diverso è l'impatto di attività economiche effettuate su larga scala che coinvolgono grandi superfici continue, come accade ad esempio per l'estrazione dei minerali a cielo aperto. Queste "ferite" non si rimarginano.

Matt Zimmerman. Slash and burn agriculture in the Amazon(2007)  (CC BY 2.0)
By Matt Zimmerman. "Slash and burn agriculture in the Amazon" (2007).
Creative Commons. Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0). https://flic.kr/p/3jFShG


Un accordo per lo sviluppo dell'Amazzonia
Il 13 Settembre scorso a Washington, il Segretario di Stato USA, Mike Pompeo e il Ministro degli Esteri del Brasile Ernesto Araujo hanno siglato un accordo per avviare un Fondo di investimento (Biodiversity Impact Investment Fund ), della durata di 11 anni, interamente affidato al settore privato per la conservazione della biodiversità amazzonica. L'iniziativa era stata annunciata nel corso dell'incontro fra Donald Trump e Jair Bolsonaro il 19 Marzo a Wasghinton (U.S. Embassy 2019).
Araujo avrebbe dichiarato che "...Vogliamo cooperare nel creare maggiore sviluppo per la regione amazzonica e siamo convinti che questo è l'unico modo per proteggere la foresta ... necessitano nuove iniziative, che siano produttive, creino posti di lavoro e l'entrata di un maggior numero di persone in Amazzonia, per questo la partnership con gli Stati Uniti sarà molto importante per noi" (BBC 14 Settembre 2019).

Mike Pompeo ha dichiarato che il fondo di investimento aiuterà le imprese a raggiungere le aree più remote e difficili dell'Amazzonia brasiliana e che il progetto sarà guidato dal settore privato.
Queste dichiarazioni sembrano preannunciare una intensificazione delle attività di sfruttamento delle risorse naturali del bacino del Rio delle Amazzoni.
Viene così dato impulso a un processo dagli sviluppi difficilmente immaginabili, avviato il 27 settembre 1972, con l'apertura al traffico della Trans-Amazzonica (Rodovia Transamazônica), una strada lunga 4.000 km che taglia in due la foresta brasiliana.
Il progetto, che era originariamente pensato per favorire le attività agricole è servito per aprire convenienti vie percorribili dai mezzi pesanti, utilizzate dalle imprese di legname per il disboscamento incontrollato della giungla limitrofa.

Conclusioni
La foresta amazzonica sembra avviarsi ad essere una specie di Rapa Nui del terzo millennio. Tuttavia oggi la comunità scientifica ha gli strumenti di monitoraggio e simulazione per avvertire la società civile di quanto sta accadendo e scongiurarne la distruzione.
La perdita della maggior parte del manto forestale amazzonico avrebbe effetti deleteri non solo per l'estinzione di specie animali e vegetali ancora sconosciute (Daly 2019), ma anche per le popolazioni Indie che vi vivono da millenni e che hanno sviluppato una cultura autoctona dalle caratteristiche di unicità.
L'esempio di resistenza civile di Ricardo Galvão, dovrebbe indurre la politica, non solo ambientalista, ad agire conformemente. Ma anche la comunità scientifica non riesce ad influenzare molto i decisori istituzionali; a parte generosi articoli su Science, Nature e Scientific American, per citare alcune autorevoli testate, di questa storia i media generalisti, soprattutto quelli italiani, sembrano essere già sazi.
L'opinione pubblica non si è pertanto mobilitata in modo sufficiente. Eppure c'è uno scontro decisivo in corso che coinvolge non un particolare bioma forestale, ma l'ecosistema globale e la sopravvivenza di migliaia di specie animali e vegetali.

Si tratta di uno scontro vero e proprio che già comprende la deterrenza militare, che come disse Carl von Clausewitz, è la "continuazione della politica con altri mezzi".
Jeff Tollefson (2019) riferisce che: "in Brasile, nel corso di una riunione di un'importante società scientifica il 23 luglio scorso, diversi soldati del governo sono entrati nella stanza e hanno iniziato le riprese". Non solo.
La comunità scientifica brasiliana ha assistito impotente a tagli delle dotazioni finanziarie per la ricerca "... l'anno scorso la spesa totale delle tre principali agenzie di finanziamento scientifico del Brasile è diminuita di quasi il 47%, a 7 miliardi di reais (1,8 miliardi di dollari)" (Tollefson, 2019).
Dovremmo sposare senza riserve l'affermazione dell'ex ministro brasiliano dell'Ambiente, Marina Silva: "...Siamo tutti INPE. L'attacco a INPE è un attacco a onestà, competenza, scienza, interesse pubblico e Costituzione". Si, siamo tutti l'INPE.



Bibliografia

Bolsonaro, Jair Messias. Treccani Online. http://www.treccani.it/enciclopedia/jair-messias-bolsonaro

Redazione ANSA SAN PAOLO 21 agosto 2019. Record di incendi in Amazzonia, Bolsonaro attacca le ONG. http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/natura/2019/08/21/record-di-incendi-in-amazzonia-bolsonaro-attacca-le-ong_d918881a-3453-4052-a379-70d9e919e997.html

O Globo (02/08/2019).Ambientalistas criticam exoneração de diretor do Inpe https://oglobo.globo.com/sociedade/ambientalistas-criticam-exoneracao-de-diretor-do-inpe-23850392

BBC News (21 August 2019). Amazon fires increase by 84% in one year - space agency. https://www.bbc.com/news/world-latin-america-49415973

BBC. News (14 September 2019). US and Brazil agree to Amazon development. https://www.bbc.com/news/world-latin-america-49694516?intlink_from_url=https://www.bbc.com/news/topics/c77jz3mdq2pt/amazon-rainforest&link_location=live-reporting-story

US Embassy.gov (19 Marzo 2019). Visit of Brazilian President Jair Bolsonaro to the United States https://br.usembassy.gov/our-relationship/visit-of-brazilian-president-jair-bolsonaro-to-the-united-states/

Daly N. (2019). Amazzonia in fiamme, le conseguenze per gli animali. National Geographic. http://www.nationalgeographic.it/ambiente/2019/08/27/news/amazzonia_in_fiamme_le_conseguenze_per_gli_animali-4519564/

Editoriale Nature Plants (2019). Scorched Earth. Nature Plants, volume 5, page 1025. https://www.nature.com/articles/s41477-019-0540-7

Tollefson J. (2019). ‘Tropical Trump’ sparks unprecedented crisis for Brazilian science. https://www.nature.com/articles/d41586-019-02353-6



OPEN REVIEW - Modulo per la "revisione aperta" di questo articolo, pubblicato sul numero 114/2019 di SPVet.it



Ricardo Magnus Osorio Galvao e la distruzione della foresta amazzonica (SPVet.it 114/2019)
Ciappelloni 2019 - Ricardo Magnus Osório Galvão e la distruzione della foresta amazzonica (SPVet.it 114/2019)

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