Biblioteca Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 135, Dicembre 2022 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
Documento reperibile all'indirizzo: http://spvet.it/indice-spv.html#edi135

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Un altro anno per l'e-Journal SPVet.it è trascorso. Chissà dove ci porterà il prossimo?

Another year for SPVet.it e-Journal is over. Who knows where the next will take us?

[Ver. 1.0]
Raoul Ciappelloni

Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche



Abstract. This work The editorial expresses a criticism on the organization of public research institutes communication via the Web. These care little for the users interaction with the documentation they produce in the face of substantial financial investments to acquire and publish sound scientific information. There is still a purely formal attention, for example, to the critical sector of Open Data and editorial models are proposed that do not take into account fundamental organizational aspects. We are talking about the organization of: Press Offices, the setting up of advanced publishing activities and the use of Open licenses in the field of Institutional Electronic Publishing. Guidance and recommendation documents published by the Health System Organizations contain a lot of generic exhortations, not identifying figures and roles that can be concretely used to implement more advanced publishing. This should overcome the popular stereotypes of generic television communication dedicated to "young people", full of graphic artifices and rarefaction of contents. An ideal list of the target activities of research institutions is thus exposed to the reader's judgment, to enhance scientific communication with institutional representatives and civil society.

Riassunto. Nell'editoriale viene espressa una critica all'organizzzione della comunicazione via Web degli Enti Pubblici di ricerca. Questi curano poco l'interazione con gli utenti della documentazione scientifica che producono a fronte di cospiqui investimenti finanziari per procurarsi e pubblicare le informazioni. C'è ancora una attenzione meramente formale, ad esempio, per il critico settore degli Open Data e vengono proposti modelli editoriali che non tengono conto di aspetti organizzativi fondamentali. Parliamo dell'organizzazione di Uffici Stampa, dell'impostazione di attività editoriali avanzate e dell'uso di licenze Open nell'ambito dell'Editoria Elettronica Istituzionale. I documenti di indirizzo e raccomandazione pubblicati dal Sistema Sanitario contengono esortazioni generiche, non individuando figure e ruoli concretamente utilizzabili per mettere in campo una editoria più avanzata. Questa dovrebbe superae gli stereotipi della generica comunicazione televisiva dedicata ai "giovani", gli artifici grafici fini a se stessi e la rarefazione di contenuti. Viene così esposta una ideale lista delle attività target degli Enti di ricerca per valorizzare la comunicazione scientifica con i referenti istituzionali e la Società civile.



SPVet.it è una vecchia rivista online (ancora porta da qualche parte la denominazione di Webzine), nasce nel 2001 ed è presumibilmente la più vecchia testata periodica (Web) di informazione sulla Sanità Pubblica Veterinaria d'Italia. Prende vita ai tempi dell'Internet antica (metà anni '90 inizio degli anni 2000).
Il mondo della Rete appariva allora molto diverso. Le informazioni erano palesi e alla fine si trovavano più facilmente. Non c'erano ancora "collettori di argomenti" e influencer che manipolavano metadati per farti girare in tondo all'infinito. Le Interfacce Grafiche Utente poi erano un po' più serie quindi utili. In questo contesto SPVet si caratterizzava per essere una estensione in Rete di una Biblioteca Scientifica. Un progetto editoriale che si affacciava in quello che T. H. Nelson definitiva "docuverso" con le sue implicazioni di reperibilità ed interattività (Ciappelloni 2016 b). Serviva principalmente per assistere e sostenere il Personale di ricerca di un Ente Sanitario nello sforzo, per niente scontato, di essere rappresentato in una Comunità scientifica, attraverso la Rete, con pubblicazioni, progetti e opinioni. Questo lavoro non era riferito unicamente agli "Scientists", o almeno non solo, ma anche ai Professionisti Veterinari, Biologi, Chimici nel loro dialogo con un territorio e dei referenti Istituzionali.
Il progetto ha poi seguito la traiettoria di declino di molte Library scientifiche di Enti Sanitari che se sono andate comunque avanti, hanno subito gli effetti di una notevole disattenzione dei decisori politici che le ha relegate ad un ruolo in molti casi secondario (Ciappelloni, 2012; 2016).

Forse anche per questo la comunicazione delle Istituzioni Pubbliche in alcuni topic particolarmente "caldi" relativamente all'informazione scientifica, ha segnato un rallentamento macroscopico. Sembra un fatto inspiegabile. Ma la comunicazione mediata dalla Rete non aveva sorti luminose e progressive anche per l'arrivo in massa degli Smartphone?
Questi piccoli quasi-computer di fascia (very)personal, sono una miriade di Stargate che teletrasporta verso il Paese della cuccagna scientifica consentendo un document delivery istantaneo ed a costo quasi zero (Ciappelloni 2017 a,b). Queste aspettative sono state sostanzialmente deluse

by Carol VanHook.

by Carol VanHook. "Peace and Joy" (2018).
(CC BY-SA 2.0). https://flic.kr/p/2bZqNYR


Sembra non si vada avanti. Le considerazioni che si possono fare sull 'implementazione di un giornalismo scientifico più serio, sia pur limitate al semplice dettato dei regolamenti indirizzo e raccomandazione, fotografano una situazione di sostanziale disinteresse. Prendiamo il "Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Sanità" (triennio 2016 - 2018, all'Art. 13 si parla di Istituzione nuovi profili per le attività di comunicazione e informazione) nel quale si dicono cose auspicabili In particolare "...promuovere e curare i collegamenti con gli organi di informazione implementare strumenti che possano garantire l'informazione sull’attività istituzionale dell’Azienda o Ente, gestione degli eventi, dell’accesso civico e delle consultazioni pubbliche". Nella versione successiva del documento di indirizzo (triennio 2019 – 2021) si arriva a distinguere figure specifiche come un "Assistente dell’informazione" con funzioni atte alla "...promozione dei rapporti con i media ...in stretta connessione con gli obiettivi istituzionali dell’Azienda o Ente e nei collegamenti con gli organi di informazione" e di Specialista: che gestisce i "...processi di informazione sviluppati in stretta connessione con gli obiettivi istituzionali dell’Azienda o Ente".
Non solo "...individua e/o implementa soluzioni innovative e di strumenti che possano garantire la costante e aggiornata informazione sull’attività istituzionale dell’Azienda o Ente; gestisce gli eventi, l’accesso civico e le consultazioni pubbliche".
Il dispositivo non si pone tuttavia in continuità con la normativa sulla stampa (Legge 7 giugno 2000, n. 150) e non prevede un ufficio stampa. Ma soprattutto le funzioni specifiche e più avanzate sul piano scientifico quali: collaborare strettamente con la rete di Biblioteche biomediche e degli Enti di ricerca; raccogliere, elaborare e pubblicare Open Data; elaborare lavori di valore scientifico in vari formati. In particolare pubblicare commenti ed informazioni su eventi ed attività collegate alla ricerca degli Enti Sanitari attraverso e-Journal o blog registrati come regolari testate. Tutte queste funzioni non sono prese in considerazione se non in modo marginale o implicito.

In considerazione di ciò, sarebbe auspicabile un cambio di rotta sul piano qualitativo della comunicazione scientifica.
Bisognerebbe accogliere le esigenze informative del territorio su un piano più ampio. I punti cruciali sono certamente quelli degli Open Data che rappresentano un valore sia per le imprese che per le attività libero professionali legate alla progettazione; quello delle attività di informazione verso le scuole e la società civile in grado di fornire a diversi stakeholders chiavi di lettura e modalità di comportamento per fronteggiare le problematiche emergenti sul piano sanitario ed ambientale.
Per questo è necessario che ci siano Professionisti dell'informazione capaci di operare in settori ancora poco esplorati della comunicazione ed editoria elettronica. Ad essi dovrebbero essere forniti strumenti operativi non limitati alle macchine ed all'accesso a servizi, ma che comprendono strutture istituzionali adeguatamente organizzate (regolamenti, fondi, libertà di accesso, formazione specifica).
Solo così sarà possibile affrontare argomenti di punta e fortemente innovativi come ad esempio la gamificazione e lo storytelling transmediale nell'informazione scientifica, senza banalizzare l'interazione verso i lettori più giovani che non deve simulare, come attualmente sembra essere, modalità tipiche della vendita di prodotti via Web con accorgimenti del marketing digitale di massa.
Un altro anno è passato. Chissà se il prossimo ci porterà qualche novità positiva?


BOX 1. Le attività Target degli Enti di ricerca e di Servizi avanzati
per la diffusione degli OPen Data e degli studi prodotti dalle attività Istituzionali.


  • Settori di interazione della Comunicazione Scientifica Istituzionale con gli organi di stampa, i mass media e via social (quotidiani, radio, TV e riviste) - Pubblicazione di Web journal scientifici ed Open Data repository;

  • Predisposizione di rassegne di informazione scientifica;

  • Raccolta elaborazione e pubblicazione lavori scientifici, commenti ed informazioni su eventi ed attività collegate alla vita dell'Ente ed al settore della ricerca con particolare attenzione all'ambito One Health;

  • Elaborazione di poster scientifici, Giornali Murali, monografie e manuali informativi relativi all’attività di ricerca e di studio dell’Ente;

  • Organizzazione di conferenze stampa ed eventi di divulgazione e comunicazione scientifica, e collabora a diverse iniziative editoriali anche in ambito social con utilizzazione di piattaforme di crowdsourcing, in particolare con le Biblioteche scientifiche universitarie - Min. Ricerca e del Network Bibliosan - Ministero della Salute;

  • Gestione dei dataset Open Data su Open Access Repository (Zenodo CERN) e piattaforme in materia di stampa, informazione ed editoria (self publishing);

  • "Front office" alle richieste dei giornalisti e produzione di documenti multimediali;

  • Collabora alla stesura del Piano aziendale annuale e/o triennale di Comunicazione e Formazione;

  • Attività di studio e sperimentazione sulle diverse tecnologie editoriali e comunicative di settore utilizzabili, con particolare attenzione alla realtà virtuale per la gamificazione e lo storytellng scientifico.



Bibliografia

Ciappelloni R. (2012). Le biblioteche scientifiche sono molto utili ai ricercatori e il faidate nella ricerca bibliografica è male: Due argomentazioni superflue? Sanità Pubblica Veterinaria, n. 70, https://www.spvet.it/arretrati/numero-70/editoriale-dg.html

Ciappelloni R. (2016a). L'aria che tira nelle biblioteche scientifiche - The current climate in the scientific Libraries. Sanità Pubblica Veterinaria, n. 97, Agosto. https://spvet.it/archivio/numero-97/edi97.html

Ciappelloni R. (2016b). Ipertesti, World Wide Web, Xanadu e bit.ly/universo_documentale - Hypertexts, World Wide Web, Xanadu project and the Docuverse. Sanità Pubblica Veterinaria, n. 99, Dicembre. https://spvet.it/archivio/numero-99/edi99.html

Ciappelloni R. (2017)a. Lo smartphone per lo storytelling scientifico a sostegno dell'attività di ricerca. Prima parte: la comunicazione visuale in laboratorio - A smartphone for the scientific storytelling to support research activity. First part: the visual communication in the lab. Sanità Pubblica Veterinaria, n. 101, Aprile. https://spvet.it/archivio/numero-101/edi101.html

Ciappelloni R. (2017)b. Lo smartphone per lo storytelling scientifico a sostegno dell'attività di ricerca. Seconda parte: l'hardware e il software di base - A smartphone for the scientific storytelling to support research activity. Second part: basic hardware and software. Sanità Pubblica Veterinaria, n. 102, Giugno. https://www.spvet.it/archivio/numero-102/edi102.html

Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto triennio Sanità 2016 - 2018, Art. 13 - Istituzione nuovi profili per le attività di comunicazione e informazione. https://www.aranagenzia.it/attachments/article/9016/CCNL%20comparto%20SANITA%27%20definitivo_sito%20.pdf

Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto Sanità triennio 2019 – 2021. https://www.aranagenzia.it/attachments/article/13193/2022.11.02%20-%20CCNL%20comparto%20sanit%C3%A0%20-%20Definitivo%20f.to.pdf

Legge 7 giugno 2000, n. 150. "Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 136 del 13 giugno 2000. https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2000-06-07;150!vig=




Un altro anno per l'e-Journal SPVet.it e' trascorso. Chissa' dove ci portera' il prossimo? (SPVet.it 135/2022)
Ciappelloni (2022). Un altro anno per l'e-Journal SPVet.it è trascorso. Chissà dove ci porterà il prossimo? (SPVet.it 135/2022)



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