Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 96, Giugno 2016 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
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Definizione e validazione della popolazione canina in Umbria: identificazione dei parametri per una corretta stima

Definition and validation of the dog population in Umbria: identification of parameters for a correct appraisal


Eleonora Scoccia1, Annalisa Dettori(1), Andrea Felici(1), Bianca Maria Figarolli(2), Carmen Maresca(1)




(1) Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
(2) Medico Veterinario libero professionista



Abstract. The identification and registration of dogs in the dog registry has been obliged and introduced by the Framework Law 281/1991. Since 1th January 2005, the application of the tattoo has been replaced by the implantation of a microchip and since 3th July 2012 the microchip has become the only identification method legally recognized for puppies in UE. In Umbria region, the Veterinary and Food Information System (SIVA) is the database that can be used by public and freelance veterinaries for the updating of dog regional registry. However, data added in the dog regional registry are not always representative, although dog owners must register their dogs and report their death. The aim of this study is to estimate the size of the dog population in Umbria region, checking the presence of potential sources of bias able to modify the real number of dogs, in order to validate data gathered in regional registry

Riassunto. La registrazione degli animali d’affezione è stata resa obbligatoria in Italia già dalla legge n. 281 del 1991. Dal 1° gennaio 2005 ogni animale deve essere identificato tramite un microchip contenente un codice identificativo e dal 3 luglio 2012 l’applicazione del microchip è considerata l’unico sistema di identificazione riconosciuto dall’Unione Europea. L’anagrafe canina è inserita nel Sistema Informativo Veterinaria ed Alimenti (SIVA) e viene aggiornata da veterinari liberi professionisti e pubblici. Nonostante l’obbligo legale da parte del proprietario di iscrizione del cane e della denuncia di morte dello stesso, i dati presenti nell’anagrafe canina non possono considerarsi veritieri. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la dimensione della popolazione canina nella regione Umbria, controllando la presenza di potenziali fonti di distorsione in grado di modificare il numero reale di cani, al fine di convalidare i dati raccolti nel registro regionale



Introduzione
La ricerca di validi denominatori in veterinaria cioè la corretta individuazione numerica della popolazione di riferimento per la realizzazione di tassi e frequenze è stata da sempre un problema.
Per gli animali d’affezione, in Italia, la registrazione era stata resa obbligatoria già dalla legge n. 281 del 1991. Dal 1° gennaio 2005 ogni animale deve essere identificato tramite un microchip contenente un codice identificativo e dal 3 luglio 2012 l’applicazione del microchip è considerata l’unico sistema di identificazione riconosciuto dall’Unione Europea.
Ogni regione ha una propria anagrafe territoriale che alimenta, con cadenze diverse da regione a regione, l’Anagrafe Animali d’Affezione presso il Ministero della Salute.

Per quanto riguarda l’Umbria, l’anagrafe canina è inserita nel Sistema Informativo Veterinaria ed Alimenti (SIVA) e viene aggiornata da veterinari liberi professionisti e pubblici. Nonostante l’obbligo legale da parte del proprietario di iscrizione del cane e della denuncia di morte dello stesso, i dati presenti nell’anagrafe canina non possono considerarsi veritieri.
Conoscere la consistenza di una popolazione animale residente in un determinato territorio e la sua struttura in base all’età, al sesso ed alla razza è indispensabile per calcolare l’incidenza di eventuali zoonosi (per esempio la leishmaniosi), per contrastare i fenomeni del randagismo e dell’abbandono ed inoltre è fondamentale per la realizzazione di un registro tumori canino di popolazione.
Sono numerosi gli studi condotti con l’obiettivo di stimare il numero di cani presenti in un dato territorio. I metodi impiegati per la raccolta dati e le metodologie analitico/statistiche applicate per ottenere la stima di una popolazione in una data regione, possono essere differenti. Negli Stati Uniti sono stati calcolati dei coefficienti che applicati al numero di abitanti o famiglie presenti in un determinato territorio forniscono la stima del numero di cani presenti (U.S. Pet Ownership Demographics Sourcebook, 2012). Altre stime sulle consistenze dei cani sono state realizzate, per esempio, attraverso l’utilizzo dei database delle compagnie assicurative (Asher L. et al., 2011) che spesso però non garantiscono la rappresentatività e l’accuratezza del denominatore. In Italia, studi effettuati da ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, delle Venezie e delle Regioni Lazio e Toscana (Capello et al., 2015; Caminiti et al., 2014) hanno messo in luce carenze del sistema di identificazione canino in Italia.

Non è raro, infatti, che all’interno delle banche dati siano compresi soggetti già deceduti da tempo. Considerato che, anche i proprietari più attenti, tendono a segnalare al Servizio Sanitario la presenza dell’animale, ma non la sua scomparsa, le anagrafi canine danno spesso una sovrastima della popolazione presente nel territorio. A tali difficoltà si aggiunge il problema della stima di cani non iscritti e quindi non in possesso del microchip. Per tale motivo i dati dell’anagrafe canina tout court non possono essere, purtroppo, utilizzati per definire il denominatore, utile per il successivo calcolo delle misure di frequenza e tassi di malattia.
Questo studio si propone di stimare la dimensione della popolazione canina in Umbria sia per validare i dati già presenti in anagrafe per quanto riguarda la loro attendibilità, sia per evidenziare un possibile scarto tra la popolazione iscritta in anagrafe e la reale consistenza della stessa. Progetto di Ricerca Corrente finanziato dal Ministero della Salute (IZSUM 01/12 - Definizione e validazione della popolazione canina in Umbria).

Materiali e metodi
La fonte primaria dei dati per l’analisi della popolazione dei cani presenti in Umbria è stata l’anagrafe canina inserita nel sistema informativo SIVA della Regione Umbria.
Dal database sono stati estratti tutti i cani regolarmente iscritti in anagrafe al 31 dicembre 2013; in questi sono stati osservati la distribuzione e la qualità dei dati, eventuali problemi di lettura degli stessi ed è stato inoltre messo a punto un sistema di procedure per la “pulitura dei dati”.
L’analisi dei dati relativa ai cani iscritti all’anagrafe umbra è stata fatta considerando le seguenti variabili: razza, comprese le razze italiane non ancora riconosciute dall’ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana), gruppo di appartenenza (secondo la classificazione della Federazione Cinologica Internazionale-FCI) sesso, taglia, età categorizzata in base all’anno di nascita. I cani registrati in Umbria sono stati suddivisi in base alle Aziende USL competenti per il territorio dove esercita il veterinario che registra l’animale e sono stati poi ulteriormente suddivisi sulla base della provincia e del comune di residenza.

La taglia degli animali è stata uniformata allo standard di razza previsto dalla FCI considerando la media dei valori di altezza minima e altezza massima espressi in cm al garrese, categorizzando così le taglie in tre gruppi: taglia piccola/toy/nana, taglia media e taglia grande. La prima procedura eseguita, preliminare all’analisi dei dati, è stata quella di escludere dalla stima della popolazione canina umbra i cani residenti fuori regione così come i cani che alla data di estrazione (31/12/2013) avevano un’età superiore ai 20 anni (inverosimile per un cane).
Con il proposito di ricondurre i dati analizzati ad un livello di oggettività accettabile è stato scelto il criterio di utilizzare i valori medi di aspettativa di vita dei cani di razza da confrontare con l’età dei cani di razza iscritti in anagrafe, allo scopo di eliminare quelli che con molta probabilità sarebbero stati già deceduti superando per età la loro stessa aspettativa di vita. In particolare l’aspettativa di vita è stata calcolata per ogni razza, utilizzando come dati di partenza i valori ritrovati in bibliografia (sito consultato: http://www.easypetmd.com/).

I meticci, non avendo uno standard di età, non sono rientrati in questo procedimento. Per stabilire un valore di riferimento per l’aspettativa di vita dei cani meticci vivi, si è provveduto ad analizzare l’età al decesso dei meticci registrati in anagrafe umbra (escludendo preliminarmente dall’elaborazione quelli deceduti con età superiore ai 20 anni). Considerando i percentili della distribuzione per età dei cani meticci deceduti è stato preso il valore del 95esimo percentile come età di riferimento per l’aspettativa di vita. Per le razze non riconosciute dalla Federazione Cinologica Internazionale, non sono stati trovati range minimi e massimi di aspettativa di vita, si è deciso quindi di procedere in base alla taglia: ai cani di queste razze è stata assegnata la media dell’aspettativa di vita attribuita a tutti i cani di razza di quella stessa taglia, standardizzata in base all’altezza dell’animale.

Infine è stata confrontata la stima della popolazione canina in Umbria (ottenuta con i parametri precedentemente descritti) con due metodi elaborati in altri studi: il primo ha previsto l’applicazione di coefficienti acquisiti dall’Unità Epidemiologica dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (IZSPLV) (Baioni E. et al., 2006) che sono stati calcolati in funzione della densità di abitanti e dell’altitudine del comune; il secondo si è basato su un lavoro pubblicato negli Stati Uniti “U.S. Pet Ownership & Demographics Sourcebook” (2012). Le variabili da associare ai coefficienti forniti dall’IZSPLV sono state estratte dall’Istat e sono relative all’altimetria dei singoli comuni, alla densità degli abitanti del comune per Km2, al numero di famiglie residenti per comune.

Risultati e conclusioni
Al 31 dicembre 2013, sono risultati iscritti in anagrafe 303.871 cani, di cui 159.177 registrati dai veterinari operanti in Azienda USL Umbria 1 e 144.694 registrati dai veterinari operanti in Azienda USL Umbria 2.
Dal numero complessivo di cani iscritti, sono stati esclusi in totale 105.981 cani, ottenendo un numero effettivo di cani vivi pari a 197.890 cani (figura 1).
Figura 1. la stima della popolazione canina
Figura 1. La stima della popolazione canina


In particolare sono stati eliminati dal conteggio finale 60.352 cani deceduti (con data e causale di decesso registrate), 1.790 cani che alla data di estrazione avevano un’età superiore a 20 anni, 150 altri cani deceduti con date di registrazione incongruenti (tabella 1).
I restanti 241.579 considerati vivi, sono stati ulteriormente selezionati per una successiva ripulitura: un gruppo di 43.689 (18,1%; 43.689/241.579) cani è stato eliminato ed era costituito da 24.237 cani residenti fuori regione e 19.452 cani che risultavano avere un’età superiore alla loro aspettativa di vita (tabella 1).

Tabella 1. dettaglio del numero dei cani esclusi e motivo di esclusione
Tabella 1. Dettaglio del numero dei cani esclusi e motivo di esclusione


La popolazione canina residente in Umbria, è risultata costituita da 141.068 cani (71,3%) residenti in provincia di Perugia e 51.597 cani (26,1%) in provincia di Terni; per 5.225 (2,6%) cani umbri non è stata specificata la residenza (tabella 2).



Tabella 2. popolazione canina distribuita per le province umbre
Tabella 2. Popolazione canina distribuita per le province umbre


La distribuzione del numero dei cani vivi residenti nei comuni delle due province umbre (figura 2) riproduce in proporzione la distribuzione della popolazione umana.

Figura 2: distribuzione dei cani per comune umbro
Figura 2: Distribuzione dei cani per comune umbro


La stima della popolazione canina in Umbria al 31/12/2013 è stata ottenuta sistemando e uniformando dei parametri. Per la variabile età nei cani di razza sono stati presi in considerazione i valori medi di aspettativa di vita mentre per i cani meticci è stato ottenuto come risultato un valore di 16 anni dal criterio descritto in precedenza. Le taglie dei cani di razza sono state uniformate in base allo standard di razza previsto dalla FCI, categorizzandole in tre gruppi (tabella 3); questo ha permesso di assegnare l’aspettativa di vita in base alla taglia per quei cani di razza non ancora riconosciuti dall’ENCI/FCI attribuendo un valore di 13 anni ai cani di taglia media; un valore di 12 anni per i cani di taglia grande, (non erano presenti cani di taglia piccola per i quali era sconosciuto il valore dell’aspettativa di vita) (tabella 4).


Tabella 3. Categorizzazione delle razze in base ai cm di altezza al garrese
Tabella 3. Categorizzazione delle razze in base ai cm di altezza al garrese


Tabella 4. Valori di aspettativa di vita ottenuti per i cani meticci e per le razze non riconosciute ENCI/FCI
Tabella 4. Valori di aspettativa di vita ottenuti per i cani meticci e per le razze non riconosciute ENCI/FCI


Si sono ottenute e confrontate diverse stime del numero dei cani vivi umbri. Il numero dei cani stimato secondo i nostri criteri di ripulitura dei dati è risultato superiore rispetto al numero ottenuto utilizzando i coefficienti dell’IZSPLV; ciò potrebbe essere spiegato da una diversa composizione del territorio in termini di densità di popolazione e geografia e probabilmente dalla presenza cospicua nella nostra Regione di cani appartenenti alle razze adibite alla caccia o a cani meticci/incroci derivanti da queste stesse razze. Rispetto alle stime calcolate con i coefficienti degli USA il nostro numero di cani è risultato inferiore presumibilmente per una reale maggiore presenza di cani nelle famiglie americane e per il diverso numero di componenti per famiglia (con i quali vengono moltiplicati i coefficienti) che è superiore rispetto alle famiglie italiane (tabella 5).

Tabella 5: conteggio dei cani con l'utilizzo dei coefficienti nazionali ed internazionali
Tabella 5: conteggio dei cani con l’utilizzo dei coefficienti nazionali ed internazionali


Il lavoro di ripulitura e di selezione dei dati dell’anagrafe canina umbra è stato difficoltoso per la presenza di numerose incongruenze; inoltre inserimenti imprecisi di dati hanno reso necessaria l’eliminazione di quei cani per cui vi era l’impossibilità di risalire alla data di nascita. Sono stati esclusi dall’elaborazione i cani umbri privi di un riferimento di residenza e quelli non residenti in Umbria (circa la metà del numero totale di cani eliminati) ma regolarmente iscritti in anagrafe.
Alla luce di quanto emerso da questa elaborazione, e per una migliore gestione di tutto il sistema, si crede sia di estrema utilità l’acquisizione di una modalità di inserimento dati che ponga dei vincoli in fase di immissione delle informazioni, al fine di evitare le criticità riscontrate e descritte in precedenza; sarebbe utile perciò l’utilizzo di un elenco codificato delle taglie e varietà di tutte le razze riconosciute da ENCI e FCI; inoltre attraverso una maggiore sensibilizzazione dei proprietari e dei veterinari curanti sarebbe opportuno che venissero comunicate ed inserite repentinamente in anagrafe la data di decesso dell’animale e le effettive cause di morte in modo tale da rendere i dati in essa contenuti reali ed aggiornati.
A seguito dei parametri individuati per l’identificazione dei cani presenti in Umbria, è stato determinato un valore percentuale, pari al 10%, che sottratto al dato grezzo (cani in teoria vivi in Umbria) restituisce una stima attendibile della popolazione canina.

Bibliografia

Caminiti A., Sala M., Panetta V., Battisti S., Meoli R., Rombolà P., Spallucci V., Eleni C., Scaramozzino P. (2014). Completeness of the dog registry and estimation of the dog population size in a densely populated area of Rome. Preventive Veterinary Medicine 113: 146– 151.

Capello K., Bortolotti L., Lanari M., Baioni E., Mutinelli F., Vascellari M. (2015). Estimate of the size and demographic structure of the owned dog and cat population living in Veneto region (north-eastern Italy). Preventive Veterinary Medicine 118: 142–147.

Dorn CR, Taylor DO, Schneider R, Hibbard HH, Klauber MR. (1968). Survey of animal neoplasms in Alameda and Contra Costa Counties, California II Cancer morbidity in dogs and cats from Alameda County. Journal of the National Cancer Institute 40-2; 307-318

Federazione Cinologica Internazionale. Sito web http://www.fci.be/en/Nomenclature/

U.S. Pet Ownership Demographics Sourcebook (2012 edition) American Veterinary Medical Association.

World Health Organization (1990). Guidelines for dog population management.




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