Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 32, novembre 2005 [http://spvet.it]
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"Avian influenza: the Senate approved the law. A first success for Zooprofilattici Institutes
Influenza Aviaria: il Senato approva la legge. Un primo successo degli Istituti Zooprofilattici"


di Guido Petracca


Nell'editoriale dello scorso mese, parlando del Decreto Legge di cui ancora non si conoscevano bene i contenuti, ma che non facevano presagire nulla di buono, avevo concluso l'editoriale affermando Si può solo sperare in un ravvedimento operoso del Parlamento.
Fortunatamente così è stato.

Prima, però, che il provvedimento approdasse a Palazzo Madama per la sua approvazione, in Commissione Sanità del Senato vi sono stati gli interventi più disparati, cercando di approfittare dell'emergenza Influenza Aviaria, per inserire emendamenti che servivano solo a soddisfare esigenze particolari.

Ma andiamo con ordine.

Il primo ottobre viene pubblicato il Decreto Legge riguardante Misure urgenti per la prevenzione dell'influenza aviaria, il cui contenuto era poi quello previsto ed illustrato nell'editoriale precedente. Per cercare di modificare in meglio tale Decreto e per valorizzare il ruolo degli Istituti zooprofilattici Sperimentali, il Presidente di questo Istituto, Senatore Giorgio Londei, ha attivato rapidamente tutti i suoi contatti parlamentari e, a distanza di cinque giorni, siamo stati ricevuti in Commissione ed in sede di audizione abbiamo presentato un documento, in nome e per conto di tutti gli IZS, fatta eccezione di quello dell'Abruzzo e del Molise, nel quale si è affermato:
  1. che è sicuramente apprezzabile la volontà espressa dal Governo di istituire un Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, elemento di raccordo e di indirizzo dell'intero sistema veterinario italiano;
  2. che è parimenti elemento positivo l'aver previsto l'istituzione del Centro Nazionale di Lotta ed Emergenza contro le Malattie Animali, che dovrebbe costituire, avvalendosi degli osservatori epidemiologici esistenti presso le Regioni e degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, lo strumento privilegiato dell'Unione Europea, del Governo e delle Regioni per una puntuale conoscenza dello stato di salute delle popolazioni animali, per una definizione tempestiva ed efficace delle azioni da porre in essere per contrastare il diffondersi delle infezioni animali nonché per programmare interventi straordinari in situazioni di emergenza;
  3. che costituisce ulteriore elemento di soddisfazione l'inserimento nel novero delle istituzioni che collaborano direttamente con il suddetto Centro Nazionale di Lotta ed Emergenza contro le Malattie Animali gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali ed i loro Centri Nazionali di Referenza.
Gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali esprimono, tuttavia, grande preoccupazione, a fronte di un ragguardevole e doveroso rafforzamento degli organici dell'istituendo Dipartimento, peraltro richiesto dall'Unione Europea, per l'assoluta disattenzione manifestata nei loro confronti.
Gli stessi da anni reclamano maggiori risorse da destinare ad un indispensabile potenziamento degli organici per far fronte alla costante e crescente richiesta di prestazioni da parte del Ministero della Salute in attuazione delle Decisioni e dei Regolamenti Comunitari, nonché alle emergenze che si sono susseguite nel corso degli ultimi anni.

E' da sottolineare, al riguardo, che proprio gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, unitamente ai Servizi Veterinari della ASL, sono i veri operatori di campo e coloro che debbono affrontare e risolvere le situazioni, anche quelle più complesse e che hanno avuto tanta presa sull'opinione pubblica, come ad esempio la BSE.

Va ricordato che in una situazione di panico generalizzato, causato dagli episodi luttuosi verificatisi nel Regno Unito per tale malattia, proprio gli Istituti sono stati capaci in soli tre mesi di mettere in piedi una rete di sorveglianza attiva che ha consentito di ridare tranquillità ai consumatori e rilanciare il comparto zootecnico bovino, entrato in una crisi profonda per il calo drammatico dei consumi di carni.

Anche in occasione del potenziale manifestarsi di una pandemia di influenza aviaria non v'è dubbio che saranno ancora gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, in ragione delle competenze possedute nei settori della diagnostica e della sorveglianza epidemiologica, a subire il maggior carico di lavoro e di responsabilità nei confronti del Paese.
Un ulteriore e consequenziale elemento di preoccupazione, a fronte di una mancata valorizzazione del ruolo degli Istituti, è rappresentato dalla previsione di una consistente decurtazione dei fondi previsti dalla legge 3/2001 per reperire le risorse necessarie al potenziamento degli organici del Comando Carabinieri.

Ciò farebbe correre concretamente il rischio che venga smembrato il sistema di sorveglianza attiva contro la BSE voluta dal legislatore del 2001, che è bene ribadire, continua ad essere una emergenza anche per il nostro Paese e per la quale l'Unione Europea richiede il proseguimento del piani di campionamento obbligatorio.
Tanto premesso, i rappresentanti degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, nel far voti affinché le risorse rese disponibili dalla legge 3/2001 non vengano distolte dalle finalità dalla stessa legge previste e che eventuali economie derivanti dal minor costo dei kit diagnostici vengano destinati ad una più estesa attività di epidemiosorveglianza veterinaria da porre in essere da parte degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, in particolare per quanto concerne l'influenza aviaria, propongono l'inserimento nel testo del Decreto Legge in esame il seguente emendamento: All'articolo 1, dopo il comma 5, aggiungere ilo seguente comma:

" 6) In deroga a quanto stabilito dall'articolo 1, comma 93, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e successive modificazioni, gli istituti zooprofilattici sperimentali determinano le dotazioni organiche tenendo conto dell'obbligo di garantire l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza previsti dal Piano Sanitario Nazionale e dell'incremento dei servizi agli stessi richiesti in attuazione dei Regolamenti Comunitari e dalle continue emergenze interessanti la sanità pubblica veterinaria.
Il potenziamento del numero dei posti in organico, non può comportare una spesa superiore a quella finanziata annualmente con il fondo di dotazione, distribuito dal Ministero medesimo ai sensi dell'articolo 121 del decreto legislativo 112/98, e da erogare direttamente da parte del Ministero dell'economia e delle finanze agli istituti zooprofilattici sperimentali. Per far fronte alle esigenze derivanti dagli impegni previsti dal precedente comma 1, gli istituti zooprofilattici sperimentali, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 1, comma 122, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e successive modificazioni, sono autorizzati, nel limite di spesa di dieci milioni di euro, ad instaurare rapporti di lavoro a tempo determinato.

A sostegno di tale richiesta va fatto rilevare che la previsione di cui al comma 93 della Legge n. 311/2004, non può trovare applicazione per gli istituti zooprofilattici sperimentali, in quanto la riduzione non inferiore al 5% della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico comporterebbe una riduzione della erogazione dei livelli essenziali di assistenza.

Ciò a fronte, invece, dell'incremento dei servizi richiesti in attuazione dei Regolamenti Comunitari e delle ricorrenti emergenze interessanti la sanità pubblica veterinaria, che impongono, al contrario, un potenziamento degli organici, seppure correlato alle risorse finanziarie a disposizione. L'incremento delle dotazioni organiche, infatti, non richiede un finanziamento straordinario, in quanto la conseguente maggiore spesa troverà copertura nel fondo di dotazione che annualmente viene distribuito agli istituti zooprofilattici sperimentali dal Ministero dell'economia e delle finanze, giusto il disposto dell'articolo 121 del decreto legislativo 112/98.

In particolare, la contingenza legata alle misure di prevenzione da adottare per fronteggiare l'influenza aviaria, richiede l'attivazione da parte degli istituti zooprofilattici sperimentali di contratti di lavoro a tempo determinato per personale addetto alle attività analitiche nonché di sorveglianza epidemiologica. I conseguenti oneri finanziari, nella misura massima di 10 milioni di euro, possono trovare adeguata copertura nelle risorse stanziate annualmente ai sensi della legge 19 gennaio 2001, n. 3.

In Commissione, a noi che abbiamo partecipato, il clima è apparso molto cordiale e sufficientemente bendisposto riguardo alle legittime istanze rappresentate, soprattutto per il lodevole intervento del Vice Presidente della Commissione Sanità, Sen. Mascioni, che a nome della minoranza ha fatto proprio il nostro emendamento sostenendolo con forza. Le sorprese, però, come sempre, non sono mancate.

All'atto della approvazione del provvedimento da parte della Commissione, da mandare in aula per una approvazione ritenuta, a ragione, dal Ministro della salute On. Storace estremamente urgente, sono comparsi dal nulla due emendamenti, dei quali uno dirompente per la rete zooprofilattica riguardante l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise "G. Caporale".

Lo stesso emendamento, peraltro, era già stato presentato alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati in sede di Conversione in legge del decreto-legge 9 settembre 2005, n. 182, recante interventi urgenti in agricoltura e per gli organismi pubblici del settore, nonché per contrastare andamenti anomali dei prezzi nelle filiere agroalimentari, ma successivamente ritirato dal Sottosegretario di Stato all'Agricoltura Teresio Delfino.

Con l'emendamento in questione l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise nell'intenzione del presentatore sarebbe dovuto diventare da un lato, quale componente del Consorzio Anagrafi Animali (COANAN), strumento di assistenza tecnica al sistema nazionale delle anagrafi animali e della tracciabilità degli alimenti dei Ministeri della salute e delle politiche agricole e forestali, vedendosi assegnate funzioni, servizi e risorse e, dall'altro, Ente strumentale di rilievo nazionale e strumento operativo di eccellenza del Ministro della salute per le attività comunitarie e internazionali di cooperazione ed alta formazione.
Quale contributo agli oneri di funzionamento ed ai costi generali di struttura il Ministero della salute avrebbe dovuto assegnare allo stesso l'importo di 2 milioni di euro annui a decorrere dal 2005 (nel testo presentato alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati l'importo previsto ammontava a ben 12 milioni di euro annui, somma che rappresenta, mediamente, il finanziamento annuo complessivo erogato dal Ministero della salute ad almeno il 70% degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, non già per le solo attività di cooperazione e formazione, che pure tutti svolgono, ma per l'intera attività istituzionale, della quale quella tecnico strumentale dei laboratori è certamente la più onerosa).

Il fatto che l'importo iniziale di 12 milioni di euro annui sia sceso di colpo a 2 milioni nell'emendamento presentato alla Commissione Sanità del Senato la dice lunga sulla serietà dell'iniziativa!

Se da un lato, poi, l'emendamento prevedeva che restano fermi i compiti e le funzioni istituzionali già svolti dallo stesso Istituto Zooprofilattico Sperimentale ai sensi della normativa vigente, nel comma successivo, in maniera nettamente contraddittoria, si affermava che il Ministro della salute, di concerto con il Ministro degli affari esteri, sentite (e non già d'intesa) le regioni Abruzzo e Molise, in sostituzione della vigente disciplina, provvede alla riorganizzazione strutturale e funzionale dell'Istituto in questione.

In sintesi, la pericolosità dell'approvazione di detto emendamento e la sua trasformazione in legge sarebbe andata ben oltre le macroscopiche disuguaglianze che avrebbe provocato in termini di finanziamento con i restanti nove Istituti Zooprofilattici Sperimentali, trattandosi peraltro di un Istituto che nel corso degli ultimi anni non ha certo brillato per efficienza nella gestione di attività che pur avendo poco a che fare con la sanità pubblica (leggasi al riguardo Banca Dati Nazionale Anagrafe Bovina e Blue Tongue), ha tenacemente voluto svolgere in quanto fonti di finanziamenti perfino troppo elevati.

Con la trasformazione in legge dell'emendamento presentato, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise sarebbe uscito dalla disciplina del D. Lgs. 270/93, rappresentando un pericoloso precedente per l'integrità della rete nazionale zooprofilattica, costantemente elogiata, in sede nazionale ed internazionale, quale positiva prerogativa e peculiarità della sanità pubblica veterinaria italiana.

Ciò senza tener conto, in aggiunta, che le Regioni Abruzzo e Molise sarebbero rimaste all'improvviso private delle attività del suddetto Istituto, la cui organizzazione al contrario, ai sensi dell'art. 121 del D. Lgs. 112/98, è competenza esclusiva delle stesse. In tal caso, sarebbe stato gioco forza per il Parlamento trovare una soluzione compensativa, che avrebbe anche potuto essere quella di assegnare il territorio di tali Regioni ad uno o due Istituti Zooprofilattici Sperimentali confinanti.

Detto che i contenuti di detto emendamento nulla avrebbe avuto a che vedere con la legge di conversione del Decreto Legge n. 202/2005 - Misure urgenti per la prevenzione dell'influenza aviaria - ed avrebbe costituito, come illustrato, un pericolo gravissimo per l'integrità della rete zooprofilattica, si è dovuto intervenire con sollecitudine, ma con fermezza, sui componenti del Senato con i quali si era aperto un canale privilegiato di rapporti per illustrare le ragioni della nostra contrarietà, ma anche per sollecitare ulteriormente la necessità di un ulteriore specifico finanziamento per tutti gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali per il potenziamento delle attività analitiche e di sorveglianza epidemiologica nei confronti dell'Influenza Aviaria.

Ebbene l'aula del Senato, che ha discusso ed approvato a tamburo battente la legge il 19 ottobre u.s., ha dato ragione ai nostri sforzi non approvando l'emendamento innanzi illustrato ed impegnando il Governo a reperire somme aggiuntive per gli Istituti.

Un primo risultato si è raggiunto e la soddisfazione è ancora maggiore laddove si consideri che l'iniziativa ha visto coinvolti tutti gli Istituti (con la ovvia eccezione di quello dell'Abruzzo e del Molise), ora sta a noi, con le nostre capacità e competenze meritare la fiducia manifestataci dal Parlamento.


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Summary: Avian influenza: italian Senate approved the law - It is a first success achieved by Zooprofilattici Institutes

In this editorial the complex juridical situation that concerns the approval from the Government of "Urgent measures for the prevention of the avian influence" in order to face the crisis determined by this pathology, has been discussed .

It has been judged as a positive element the establishment of the "Centro Nazionale di Lotta ed Emergenza contro le Malattie Animali (National Center for Struggle against the Animal Diseases and Emergency). The initiative valorizes the role of the "Istituti Zooprofilattici Sperimentali" and their National "Centri di Referenza" (Centers of Reference).

Concern is expressed for a substantial decrease of the law 3/ 2001 funds.
The risk is that it may causes a "dismemberment" and loss of effectiveness of the whole active surveillance against the BSE system.

Moreover that happens despite of the required strengthening of the services, according to the EC Regulations and of the recurring sanitary emergencies.

Finally, a surprise has been represented of two amendments to the law, one of which actually "harmful" for the Zooprophilactic network itself, regarding the role of Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e Molise.
Fortunately both the amendments have been then withdrawn, also thanks to the action of the group of nine Istituti Zooprofilattici Sperimentali.


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