Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 34, gennaio-febbraio 2006 [http://www.izsum.it/webzine.html]
torna alla copertina della rivista
torna all'indice generale di SPV


Recensioni dal mondo della Scienza, della Sanità animale, degli alimenti & affini:
Fab, dal personal Computer al Personal Fabricator


Ciappelloni R.


Cominciamo questa serie con il recensire un libro pubblicato dalla Casa editrice Codice (http://www.codiceedizioni.it/), che tratta una materia piuttosto nuova e di grande interesse soprattutto per i professionisti che operano in ambiti tecnologicamente avanzati come nel settore della Sanità Umana, Animale e della Sicurezza Alimentare.

Si tratta di "Fab, dal personal Computer al Personal Fabricator" di Neil Gershenfeld (http://web.media.mit.edu/~neilg/).

_______________________________________________________________________
Scheda bibliografica:
Gershenfeld N. (2005). Fab, dal personal Computer al Personal Fabricator. Codice Edizioni, Torino. pagine 253. ISBN: 88-7578-034-X
[orig. The coming revolution on your desktop - From personal computers to personal fabrication. Basic Book, New York, 2005]
linl al volume orig. su Amazon.com
_______________________________________________________________________


Il libro.
Fab si riferisce al termine di nuovo conio che compare sulla copertina del volume: "Personal Fabricator". Ironicamente Fabricator in inglese significa anche mentitore, sparaballe, ma in questo caso si può tradurre con fabbricatore, costruttore, quindi Costruttore Personale, per esprimere un riferimento al Personal Computer.
In sintesi, Neil Gershenfeld, giovane e, a quanto sembra, geniale Professore al MIT - Massachusetts Institute of Technology, spiega come creare un macchinario miniaturizzato che combina, tramite software e specifiche procedure, componenti elettronici di ampia diffusione con strumenti industriali allo scopo di "costruire altre macchine od oggetti".

Tramite la personal fabrication sarebbe possibile manipolare oggetti invece di bit per realizzare virtuamnete qualsiasi cosa in tre dimensioni, così come un plotter può creare immagini bidimensionali su un foglio di carta o di materia plastica.

Disponendo di un Personal Fabricator sarebbe possibile assemblare, nel garage di casa, oggetti utili su misura, e, se necessario, dotarli di una elettronica ad hoc.

Ci sarebbero migliaia di applicazioni di un tale ritrovato nella vita di tutti i giorni, ma anche del lavoro per creare congegni intelligenti utili per raggiungere molteplici scopi. Una tale "macchina delle macchine", che ha fatto da sfondo a molti romanzi di fantascienza, ora sarebbe, secondo l'Autore, molto più vicina a realizzarsi di quanto si creda.

Non più solo prodotti di massa che vengono scelti anche perchè non è possibile trovare nulla di meglio.
Ognuno (o quasi) sarebbe in condizione di creare da sé oggetti "unici", seguendo unicamente le proprie esigenze.
Un mondo in cui fosse facile o semplicemente possibile disporre di un Personal Fabricator sarebbe molto diverso dal nostro.

Il (complesso) marchingegno elettro meccanico in questione, in questo momento, costerebbe circa 20.000 dollari e sarebbe grande come una intera officina; ma Gershenfeld sostiene che ciò avviene unicamente per la mancanza di un mercato ed un prodotto ad hoc.
Il parallelo con l'informatica è evidente.
Ricordiamo che alla fine degli anni '40 del novecento i computer pesavano più di una tonnellata e costavano come un incrociatore.
Poi l'esigenza di manipolare i bit anche in ambiente domestico portò, già negli anni settanta, alla produzione di macchine più adatte all'uso "personale".
Il Personal Fabricator sarebbe quindi come il Persona Computer all'inizio dell'era digitale.
Quando diventerà come un qualsiasi PC alla portata di tutti, porterà la programmabilità tipica del mondo digitale a livello del mondo fisico consentendo la costruzione di una svariata gamma di oggetti (forse) utili, compreso, ovviamente, se stesso.

Ciò stimolerà anche una notevole creatività a livello personale, come avveniva nelle botteghe artigianali del Rinascimento italiano. Questo non è semplicemente un volo pindarico.
Pur mancando un progetto organico, le interfacce informatiche sono già oggi assai semplici, i linguaggi di programmazione, di alto livello, cominciano ad essere più simili alla lingua (inglese) parlata ed è aumentata anche la comprensibilità dell'elettronica digitale basata su congegni come i Microcontrollori (PIC - Peripheral Interface Controller) e device di interfacciamento (DAC e ADC - Digital to Analogic Converter e Analogic to Digital Converter convertitori dei segnali da digitali ad analogici e da analogici a digitali).

Non si vuole affermare che, attualmente, chiunque possa senza uno studio specifico e "pesante", utilizzare questi strumenti, ma che semplicemente se ci fosse uno sforzo organizzativo e didattico significativo, molte persone riuscirebbero in futuro a gestire sistemi che integrano in modo trasparente tutte queste tecnologie per "costruire" qualcosa: oggetti, macchine o utensili, in copia unica.

A nostro avviso, il volume è anche un lavoro particolarmente interessante per coloro che si interessano di formazione perchè può diventare parte integrante di molti iter didattici finalizzati alla progettazione, nell'ambito biomedico come in altri. La filosofia di Fab muove da una moderna concezione costruzionista, ispirata cioè alle teorie di Piaget e Papert nell'ambito della andragogia, cioè dell'apprendimento degli adulti.
Secondo Gershenfeld viene in tal modo portata all'evidenza un particolare modalità espressiva (stranamente definita "letteratura") intesa come "padronanza dei mezzi di espressione disponibili" fra cui ci sono anche le abilità manuali e ingegneristiche.

Nel sito (http://www.newswise.com/articles/view/506840/) si riassume la filosofia di Fab in questo modo:
"Instead of bringing information technology to the masses, the Fab Labs bring information technology development to the masses - invece di portare la tecnologia dell'informazione alle masse, le iniziative Fab Lab portano lo sviluppo autonomo della tecnologia dell'informazione alle masse".
In una frase: il progetto sembra sin troppo ardito, però una antica e verificata esperienza dice che se possiamo immaginarlo, allora vuol dire che si può fare.

L'Autore.
Neil Gershenfeld (http://web.media.mit.edu/~neilg/), è un Professore al famoso Massachusetts Institute of Technology - MIT, dove dirige il MIT's Center for Bits and Atoms. Ha indagato sulla relazione fra contenuto di informazione e sua rappresentazione fisica.
Ha collaborato con diverse organizzazioni compreso il Museum of Modern Art di New York ed associazioni dedicate al trasferimento di conoscenze a favore di villaggi rurali in India.
Per quanto riguarda il Curriculum Vitae, Gershenfeld ha conseguito un BA in Fisica con onore allo Swarthmore College ed un Ph.D. alla Cornell University, è stato Junior Fellow ad Harvard ed un membro dello staff di ricerca ai Bell Labs.
È autore dei voumi: When Things Start To Think, The Nature of Mathematical Modeling e The Physics of Information Technology.

La Casa Editrice.
Codice Edizioni è una new-entry nel panorama editoriale italiano, nasce infatti a Torino nel settembre del 2003 con lo scopo di coprire l'area della saggistica soprattutto scientifica.
Nel suo spazio Web troviamo la seguente affermazione: "Le linee portanti della Casa Editrice sono orientate primariamente alla scienza, la cui diffusione in Italia risente ancora di non sufficienti strumenti espressivi e di un numero limitato di testimoni per coprire gli innumerevoli bisogni di conoscenza e curiosità di lettori alla ricerca di informazioni, analisi e confronti puntuali". Non c'è che dire è proprio un bel programma.

Il volume i questione, come gli altri della Casa, sembra abbastanza curato sul piano grafico.
Alcune critiche. Sono rilevabili anche alcune manchevolezze nella veste tipografica, come ad esempio il titolo del dorso fuori centro e l'assemblaggio dei materiali, questioni che strdono un poco con il prezzo dell'opera (25 euro) che non si può collocare nella fascia economica. Ma ricordiamo che le traduzioni sono sempre molto costose e di difficile gestione.
Nel complesso va formulato un plauso per il coraggio e l'originalità di questi volumi che divulgano la Scienza con la "S" maiuscola.

torna all'indice generale della Webzine