Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 35, marzo-aprile 2006 [http://www.izsum.it/webzine.html]
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Cytogenetic monitoring for veterinary hygiene.
Il monitoraggio citogenetico per l'igiene veterinaria.


Udroiu I.


Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo, Università La Sapienza, 00161 Roma, Italia


Summary: Animal productions as a food show several risks for the consumer according to the ways the breeding have been organized.
For animals raised outdoor the mayor risk results by a possible environmental contamination. Essays to detect mutagenicity mostly used is the ones based on: exchanges of paired chromatid, chromosomal aberrations, the Comet test and finally micronuclei test. These essays have revealed themselves as good environmental indicators.
All this essays could be used as useful tool for monitoring the animal production. Particularly, the micronuclei test, thanks to it's simplicity, may be used for the veterinary vigilance on animals destined as a food for human consumption.




La maggiore attenzione nei confronti della sicurezza alimentare ha prodotto un aumento degli strumenti, tecnici e legislativi, di controllo della produzione animale.

Questa presenta rischi di natura diversa a seconda delle modalità di organizzazione dell'allevamento.
Per i prodotti provenienti da animali allevati in impianti intensivi, accanto alle patologie infettive, il rischio maggiore è rappresentato dalla possibile presenza di farmaci, mentre per quelli provenienti da allevamenti all'aperto, il rischio deriva soprattutto da una possibile contaminazione ambientale.

Per questo, il controllo dei contaminanti negli animali destinati alla produzione alimentare riveste un ruolo primario per la salute pubblica, ma, in alcuni casi, può anche essere utile per il monitoraggio ambientale.
La legislazione europea, così come quella di molti paesi, prevede il controllo (tramite campionamento casuale) delle concentrazioni di farmaci ed altri residui.
Queste possono essere paragonate a quelli che in tossicologia vengono chiamati 'indicatori di dose', cioè le concentrazioni di determinate sostanze nell?animale vivo (di solito rilevate nel sangue).

Oltre agli "indicatori di dose", esistono gli "indicatori di effetto" ovvero dei biomarkers che rivelano eventuali alterazioni di parametri biologici.
Mentre l'uso degli indicatori di dose presuppone la conoscenza di ciò che si va a cercare, l'utilizzo degli indicatori di effetto permette di rilevare un danno prodotto da una sostanza (o più sostanze) non ancora individuate.
Fra questi biomarkers, i test di mutagenicità sono particolarmente utili, in quanto permettono di rilevare danni prodotti da (numerose) sostanze con possibili proprietà cancerogene (Tucker and Preston, 1996).

I saggi mutagenicità maggiormente usati sono quello degli scambi di cromatidi fratelli (SCE), delle aberrazioni cromosomiche (CA), il Comet test ed infine il test dei micronuclei.
Questi saggi si sono rivelati dei buoni indicatori ambientali.
Recentemente, alti livelli di aberrazioni cromosomiche sono stati riscontrati negli ovini dell?aversano (Perucatti et al., 2006).

Tuttavia, il saggio di più facile e rapida esecuzione è sicuramente il test dei micronuclei applicato ai globuli rossi.
Questo può essere eseguito su campioni di midollo osseo, che evidenzia un eventuale danno genotossico recente; tuttavia, l'alta invasività di questo metodo lo rende applicabile solo al momento della macellazione (Cristaldi et al., 2004).
Molto meno invasiva ed altamente informativa su esposizione croniche è l'applicazione di questo test al sangue periferico.
Purtroppo, però, molte specie domestiche posseggono un tipo di milza che rimuove i micronuclei (Udroiu, 2006), rendendo inapplicabile il test. Tuttavia, non è questo il caso dei non mammiferi (come uccelli e pesci), degli equini e dei cervidi. Anche per quelle specie in cui la milza rimuove i micronuclei, il test può essere eseguito in individui giovani.

In conclusione, i saggi citogenetici possono essere impiegati come un utile strumento per monitorare la produzione animale e per misurare gli effetti biologici di inquinanti e farmaci prima che questi producano evidenti patologie.
In particolare, il test dei micronuclei, per la sua semplicità, potrebbe essere utilizzato dagli organismi preposti alla vigilanza veterinaria sugli animali destinati alla macellazione.

BIBLIOGRAFIA

Cristaldi, M., L.A. Ieradi, I. Udroiu and R. Zilli, 2004. Comparative evaluation of background micronucleus frequencies in domestic mammals. Mutat. Res. 559: 1-9.

Perucatti, A., G.P. Di Meo, S. Albarella, F. Ciotola, D. Incarnato, A. Caputi Jambrenghi, V. Peretti, G. Vonghia and L. Iannuzzi, 2006. Increased frequencies of both chromosome abnormalities and SCEs in two sheep flocks exposed to high dioxin levels during pasturage. Mutagenesis, 21: 67-75.

Tucker, J.D. and R.J. Preston, 1996. Chromosome aberrations, micronuclei, aneuploidy, sister chromatid exchanges, and cancer risk assessment. Mutat. Res., 365: 147-159.

Udroiu, I., 2006. The mammalian spleen. Roma: Homo Legens.
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