Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 40, Febbraio 2007 [http://www.spvet.it/]
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Recensioni dal mondo della Scienza, della Sanità Animale, degli Alimenti & affini:

The Norcino (pig butcher) in the stage - Il Norcino in scena


Ciappelloni R.



Abstract. The book the "Norcino in the stage" is outlined. The historically documented volume, depict activity and characteristics of the experienced practitioner in the workmanship of the pig meats, precisely the Norcino. This personage is regarded from an historical perspective, so we discover that he had a meaningful theatrical dimension. The ancient Norcino was not only a professional of salami and sausage production. The personage has had heterogeneous amazing attitudes Instead. Let's try to list it: pigs butcher, salami maker, do-all artisan, dentist, empirical surgeon. All that describes a very interesting and ancient work. Perhaps, thanks to this book, people waiting for a first employment may think to follow the Norcino way, occupation currently in sharp decline in Italy.

In questo numero di Sanità Pubblica Veterinaria, parleremo di un'opera veramente originale pubblicata nell'ambito dell'editoria locale dell'Umbria.
Si tratta del "Norcino in scena", un bel volume, storicamente documentato, che descrive, da un punto di vista un poco inusuale, attività e caratteristiche di un noto professionista, esperto nella lavorazione delle carni di maiale, appunto il Norcino, il quale oggi nel sentire comune si identifica, seppure impropriamente, con il Salumiere, ma che può vantare una storia tutta sua ed anche piuttosto interessante.

La figura del Norcino viene qui considerata da una prospettiva storica, grazie alla quale scopriamo che il personaggio ha anche avuto una significativa dimensione teatrale.
Il testo contribuisce a dare profondità e maggiore prestigio alla figura di questo professionista, la cui icona scopriamo essere stata propria della grande Commedia dell'Arte italiana, al pari di Pulciella, Arlecchino ed altre.
La maschera del Norcino viene citata anche nel volume "Mos Maiorum - il costume degli avi in Valnerina attraverso l'analisi degli eventi stagionali" (Pierluigi Valesini, Nova Eliografica Snc, Spoleto, 2004).

Chi se lo sarebbe aspettato? Credevamo di avere di fronte solo un professionista delle preparazioni alimentari e invece troviamo un personaggio di notevole complessità che storicamente mostra eterogenee sorprendenti attitudini. Proviamo ad elencarle:
macellatore di suini, preparatore di salumi, artigiano tuttofare, cavadenti, chirurgo empirico, anche se la sua principale attitudine sarebbe sempre e comunque quella legata alla gastronomia del Centro Italia.

"... Ed il norcino, appartiene, fra le regioni italiane, principalmente all'Umbria, dove ha rappresentato anche una importante figura professionale nella lavorazione delle carni, seguendo i metodi della tradizione ed apportando anche innovazioni ai salumi tradizionali".

Per quanto invece attiene agli aspetti più propriamente medici, la descrizione di Gianfranco Cruciani fa riferimento a fatti ancora poco noti, legati a territori storicamente importanti per la scienza e la cultura del vivere.
Scopriamo così che i termini "Cerretano" ed "Orvietano", legati evidentemente a toponimi di luoghi non distanti da Norcia, un tempo indicavano anch'essi un medico empirico. Insomma esisteva sin dal lontano passato, una sorta di specificità per la quale, i nativi di una vasta area dell'Appennino umbro (Norcia, Cascia, Preci, Spoleto, Cerreto, Orvieto), venivano universalmente considerati esperti in qualche arte che aveva a che fare con il "trattamento" delle carni, alimentare o medico che fosse.


Certamente la grande fama di montagne e borghi legati ad antichi riti divinatori come i laghi di Pilato e l'antro della Sibilla appenninica ha contribuito ad attribuire al norcino un ruolo di abile, salvifico ed industrioso professionista girovago.

Il volume di Cruciani, informazioni storiche a parte, ruota tutto intorno ad una commedia in cui il norcino bisticcia con altri personaggi, cercando goffamente di sedurre una immancabile zingara, nella credenza popolare regina di ogni tentazione ed anche di ogni maleficio.
Tale lettura, pur meritevole di attenzione, non verrà discussa oltre in questa sede.
Quello teatrale è infatti un aspetto del libro che attiene ad una sfera di interessi diversa da quella che caratterizza la rivista che ospita questa rubrica.
Ci basta rimandare il notro lettore al testo della Quattroemme, auspicando che i tanti (forse tantissimi) che attendono una prima occupazione e che disertano (professionalmente parlando) i banchi carni e delle salumerie, possano, anche grazie a libri come "Il Norcinio in scena", cominciare a proiettarsi in questo antico mestiere, attualmente in netto declino numerico.
Insomma, sarebbe ora di far capire quanta splendida abilità manuale ci sia dietro le professioni collegate agli alimenti di origine animale (Norcino, Macellaio, Casaro).
La complessità delle trasformazioni alimentari è tale che a ricerca dell'eccellenza può riempire la vita lavorativa di un professionista fornendogli grandissime soddisfazioni morali e materiali.

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