Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 40 Febbraio 2007 [http://www.spvet.it/]
Documento reperibile all'indirizzo: http://spvet.it/indice-spv.html#365
The Zooprofilattici Sperimentali Institutes 2007 objectives - Gli Obiettivi per gli Istituti Zooprofilattici nel 2007 Sperimentali
Petracca G.
Abstract: In this issue the most important objectives of the Zooprofilattici Institutes in the 2007 have been discussed and the situation of the first months of the new year is examined. The Zooprofilattici Institutes have got very positive moment from over the past 3 months:
- The good efficiency demonstrated by the Institutes in serious sanitary emergencies;
- The special appreciation by the Parliament;
and other negative one, like the serious crisis of the IZS Institutes in Lombardia and Emilia Romagna Regions.
The regional Health Administrators pointed out to the Minister some objective for the Experimental Zooprofilattici Institutes to accomplish: guarantee the application of the Law 270/93, all over the national territory; guarantee the distribution of funds between laboratories of the IZS Institutes has set taking into account the actually carried out activities; guarantee the functioning of the IZS laboratories network (Reference centers included) also in collaboration with ARPA (Regional Agency for Environment) laboratories; define in the network of the IZS a specific support role for the autonomous Regions and Provinces of Italy, so that basic levels of assistance are guaranteed; at the end, define a range of research objectives in order to improve the cooperation between the Italian food safety Authority and the international scientific organisations.
Dalle colonne di questa rivista si è detto qualche me se fa che il 2007 sarebbe stato un anno particolarmente importante per la vita degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali e che molto impegno avrebbe richiesto agli addetti ai lavori.
Ciò è quanto si è già parzialmente verificato in questo breve tratto del nuovo anno e che ancor più sono convinto avrà modo di manifestarsi nel corso dei prossimi mesi.
Una serie di eventi, alcuni molto gratificanti (la grande efficienza manifestata dagli Istituti a fronte di alcune gravi emergenze sanitarie, la particolare attenzione riservataci dal Parlamento), altri che, francamente, lo sono stati molto meno (la grave crisi istituzionale manifestatasi nell'Istituto della Lombardia e dell'Emilia Romagna) hanno acceso i riflettori sui nostri Enti, ingenerando una discussione che sta coinvolgendo il mondo politico, sindacale e della società civile.
E' di questi giorni, ad esempio, una presa di posizione forte da parte degli Assessori regionali alla sanità, che, nell'ottica del processo di ammodernamento de
l sistema sanitario preconizzato dal Ministro della salute, hanno licenziato una serie di documenti, tra i quali uno specificatamente dedicato agli Istituti.
In quest'ultimo, nel quale gli Assessori alla sanità prospettano al Ministro gli obiettivi che andrebbero fissati per gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, si legge che gli stessi dovrebbero:
- Assicurare, su tutto il territorio nazionale, l'applicazione del D. Lgs. 270/93, superando le residue situazioni organizzative e gestionali non conformi alla normativa vigente.
- Garantire che il riparto delle risorse a disposizione sul Fondo sanitario nazionale tra i laboratori degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZS), compresi i Centri di referenza, sia effettuato in relazione alle attività effettivamente svolte dagli stessi, secondo criteri prefissati dalla Conferenza Stato Regioni.
- Assicurare che i ruoli, le funzioni, la committenza e le linee di programmazione degli IZS e dei Centri di referenza siano definiti nel rispetto di principi di decentramento amministrativo, sussidiarietà e territorialità del sistema dei controlli.
- Garantire il funzionamento in rete dei laboratori degli IZS, compresi i Centri di referenza, al fine di assicurare l'efficienza e l'economicità del sistema, nonché l'omogeneità delle procedure operative, anche in coordinamento con i laboratori dell'ARPA.
- Definire all'interno della struttura a rete degli IZS le specifiche funzioni di supporto per le Regioni e Province autonome di riferimento, in modo che siano garantiti i livelli essenziali di assistenza di esclusiva competenza regionale, e le funzioni di supporto che, in raccordo con l'Autorità italiana per la sicurezza alimentare, devono essere svolte per il sistema Paese.
- Definire gli obiettivi della ricerca finalizzata, in modo da renderla funzionale all'effettivo sviluppo di un sistema di garanzie per la sicurezza alimentare ed alle esigenze del mondo produttivo nazionale, favorendo la stretta cooperazione con l'Autorità italiana per la sicurezza alimentare e gli organismi scientifici internazionali.
Va detto subito che questa rinnovata attenzione delle Regioni nei confronti degli Istituti non può che gratificarci e renderci fiduciosi sulla definitiva soluzione delle problematiche dalle stesse evidenziate, che, per noi che ci conviviamo quotidianamente, rappresentato elementi di preoccupazione e, spesso, di grave frustrazione.
Non va, però, sottovalutato il ruolo che le Regioni vogliono svolgere nella definizione delle strategie e dell'operatività degli Istituti, rilevandosi in maniera palese, infatti, che intendono incidere in maniera molto più stringente rispetto al passato.
Ma l'interesse per gli Istituti non si limita alle Regioni.
Anche il Sindacato Italiano dei Veterinari di Medicina Pubblica (SIVeMP), in un recentissimo Direttivo Nazionale nel quale ha definito la sua Proposta per il rinnovamento della Sanità Pubblica Veterinaria e della Sicurezza Alimentare, ha preso in esame l'attuale situazione degli Istituti, rimarcando alcune questioni di principio, che vengono i seguito sintetizzate:
- Sono enti sanitari tecnico scientifici di rilievo nazionale.
- Sono coordinati dal Ministero della Salute, che li finanzia per le attività di interesse nazionale e comunitario.
- Sono finanziati dalle Regioni per le attività e le esigenze peculiari del territorio di competenza.
- Organizzazione a rete che garantisca prestazioni e servizi definiti a livello nazionale e regionale attraverso soluzioni organizzative omogenee che tengano conto dei livelli essenziali di organizzazione.
E' facile notare come le posizioni siano sostanzialmente diverse da quelle richieste dalle Regioni, riservando il SIVeMP un ruolo centrale al Ministero, sia in termini di coordinamento che di definizione dei parametri di finanziamento.
E il Ministero della salute, in particolare il Dipartimento della sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza Alimentare che atteggiamento assumerà? Vorrà mediare tra le posizioni delle Regioni e quelle del Sindacato o deciderà di presentare una sua autonoma proposta?
Francamente la speranza è che su materie così delicate si accenda un tavolo di confronto, auspicabilmente franco ed approfondito, che comprenda anche gli Istituti, in quanto destinatari delle determinazioni che si dovranno assumere.
Nei prossimi editoriali daremo conto della evoluzione i questa vicenda.