Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 50-51 Dicembre 2008 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
Documento reperibile all'indirizzo: http://www.spvet.it/arretrati/numero-51/004d.html


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African swine fever (ASF) in Caucasian countries: genetic typing of an ASF isolate from Armenia - Peste suina africana nei Paesi del Caucaso: genotipizzazione di uno stipite proveniente dall’Armenia


De Mia G. M., Giammarioli M., Casciari C., Pellegrini C., Rossi E., Rutili D.


Abstract. The analysis effected on 3 different regions of the genome of a ASF virus from the Armenian region, suggests that the centers of infection in the Caucaso are be caused by the circulation of a same virus. Probably the infection has been triggered by a virus of the genotype II.


Introduzione.
La peste suina africana (PSA) è un’infezione altamente contagiosa sostenuta da un Asfivirus che colpisce il suino ed il cinghiale. Essa rappresenta una minaccia potenziale per tutti i Paesi in cui sia diffuso l’allevamento del suino e la sua comparsa è sempre caratterizzata da un forte impatto economico sulle produzioni. La sua diffusione è stata a lungo tempo limitata a Paesi della fascia sub-sahariana, con l’eccezione, al di fuori del continente africano, della sola Sardegna. Tuttavia, nel corso del biennio 2007-2008, si sono registrati per la prima volta focolai di malattia nella regione del Caucaso, più in particolare in Georgia, Armenia, Federazione Russa (Cecenia) e, in ultimo, in Abkhazia, Ossetia e Azerbaijan. L’analisi di sequenza è stata estensivamente impiegata per la caratterizzazione molecolare di vari isolati del virus della PSA ed almeno 16 differenti genotipi sono stati sino ad oggi riconosciuti. Scopo del presente lavoro è stato quello di genotipizzare un isolato di PSA proveniente da un focolaio registrato in Armenia.



Metodi.
Campioni d’organo di suino prelevati nell’agosto 2007 in Armenia nel corso di un focolaio d’infezione, sono stati sottoposti ad isolamento virale su colture primarie di macrofagi di suino. Dalle colture positive al test dell’emoadsorbimento (HAD test) è stato estratto il DNA e successivamente è stato amplificato con set di primers specifici per: (i) un frammento del gene E183L (p54); (ii) un frammento del gene B646L (p72); (iii) un frammento del gene B602L (CVR). Tali frammenti sono stati poi sequenziati e sottoposti ad analisi filogenetica.








Analisi filogenetica dell’isolato armeno. L’albero è stato costruito allineando le sequenze della regione VP72 del genoma del virus della Peste Suina Africana con sequenze di riferimento depositate in Genebank, utilizzando l’algoritmo di Neighbour-joining. L’analisi filogenetica è stata condotta mediante il software MEGA 3.1. L’attendibilità dell’albero è stata verificata mediante analisi di bootstrapping.


Risultati.
Dal confronto delle sequenze ottenute con sequenze di stipiti presenti in database, si è riscontrata una identità superiore al 92% nei confronti di virus collocati all’interno del genotipo II e provenienti da Mozambico (1998-2002), Madagascar (1998) e Zambia (1993). In questo stesso gruppo è anche compreso uno stipite recentemente isolato in Georgia.

Conclusioni.
L’analisi di sequenza effettuata su 3 regioni diverse del genoma di un isolato PSA proveniente dall’Armenia, suggerisce che i focolai di PSA verificatisi nel Caucaso siano da attribuire alla circolazione di uno stesso virus. Si può inoltre affermare che l’introduzione dell’infezione sia stata causata da un virus del genotipo II. Virus appartenenti a questo stesso genotipo sono stati isolati tra il 1993 e il 2002 da suini domestici provenienti da Paesi dell’Africa sud-orientale ed è pertanto da ritenere verosimile che sia questa la zona geografica di origine del virus, sebbene ciò non sia stato ancora supportato da evidenze epidemiologiche.
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Peste suina africana nei Paesi del Caucaso: genotipizzazione di uno stipite proveniente dall’Armenia - African swine plague in Caucasian countries: genotipization of stipita coming from Armenia by De Mia G. M., Giammarioli M., Casciari C., Pellegrini C., Rossi E., Rutili D. is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale 2.5 Italia License.