Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 55 Agosto 2009 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
Documento reperibile all'indirizzo: http://spvet.it/arretrati/numero-55/editoriale-dg.html

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The worth of the informative activity of the library in the National Health System - Il valore dell'attività informativa della bibloiteca nel Servizio Sanitario Nazionale


Fruttini L.
Biblioteca - Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche


Abstract. In the Editorial, key moments of the conference: "The scientific information in the National Health System (Italy)" are reported. The event, dedicated to the memory of Luigina Lazzari, has been focused on the librarian profession related to new emerging technologyes with public health concerns in the field of bibliotechonomy. The communications concentrated on the activities and the attitude required to the scientific librarians in order to reach objectives pointed out by Lazzari: That is: become guarantors of the quality of scientific information, promote the diffusion of the culture and scientific knowledges to all the levels of the National Health System.

Riassunto. Nell'Editoriale sono riportati i momenti salienti del convegno "L'informazione scientifica nel Sistema Sanitario Nazionale". L'evento, dedicato alla memoria di Luigina Lazzari, è stato incentrato sulla figura professionale del bibliotecario in relazione alle tecnologie emergenti in campo biblioteconomico. Gli interventi si sono soffermati in particolare sulle attività e l'atteggiamento che deve essere tenuto dai bibliotecari scientifici per raggiungere gli obiettivi indicati da Luigina Lazzari, cioè quelli di divenire "garanti" della informazione di qualità, promuovere la diffusione della cultura e del sapere scientifico a tutti i livelli ed in particolare nel Sistema Sanitario Nazionale.


Introduzione
"L'informazione scientifica nel sistema sanitario nazionale. L'evoluzione della figura professionale del bibliotecario biomedico dalla scomparsa di Luigina Lazzari (2004-2008)", è il titolo del convegno che si è svolto a Roma, presso la sede del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, il 19 giugno scorso.
L'evento è stato promosso ed organizzato da un gruppo di "Colleghi ed Amici" di Luigina Lazzari con lo scopo non solo di ricordare una compagna di lavoro che ha avuto un ruolo significativo, nel mondo dell'informazione scientifica del nostro Paese, per l'esempio umano e professionale che ha caratterizzato il suo modo di essere una "bibliotecaria", ma anche per dedicare una giornata di studio al ruolo del Bibliotecario biomedico. Un approfondimento opportuno specialmente, in un contesto, com'è quello attuale, in cui gli strumenti per la gestione e diffusione dei dati della ricerca evolvono molto rapidamente.

Luigina Lazzari
La vita professionale di Luigina Lazzari, che ha ricoperto per molti anni il ruolo di responsabile della Biblioteca dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Brescia, è stata segnata da indubbi successi che l'hanno portata a diventare una professionista molto conosciuta e stimata tra i suoi colleghi. Tuttavia, così come accade a molti operatori di questo settore, anche Luigina ha dovuto subire delle cocenti delusioni principalmente dovute alla scarsa comprensione da parte dei "decisori politici" dell'importanza di garantire la conservazione e diffusione dei dati della ricerca, una problematica assai diffusa nel contesto nazionale e non solo.
Due esempi: la sospensione della pubblicazione, avvenuta nel 2000, di Selezione Veterinaria (una delle poche riviste scientifiche italiane di medicina veterinaria, all'epoca, recensite dalle banche dati internazionali) e l'interruzione della erogazione dei finanziamenti ministeriali per i database sul pubblicato biomedico italiano (BiBit, RiBit).
Questi incresciosi episodi hanno senz'altro costituito momenti di grande amarezza per Lei ed anche per tutti coloro che potevano cogliere l'importanza di tenere in vita autorevoli canali di comunicazione tra il mondo dell'informazione ed il ricercatore (come pure il generico utente finale, sia esso paziente che consumatore). Questi strumenti, soprattutto la rivista Selezione Veterinaria, avevano lo scopo di contribuire alla diffusione dei risultati della ricerca e di dati affidabili per la Sanità umana ed animale, in un contesto sempre più caratterizzato da un mare di "informazione spazzatura", un fenomeno grave, specialmente se riferito al settore medico - sanitario e facilmente rilevabile nella stampa generalista, nelle trasmissioni televisive come anche nella stessa Rete.



Luigina Lazzari con i colleghi della Biblioteca dell'IZS di Brescia(2004)
Luigina Lazzari con i colleghi della Biblioteca dell'IZS di Brescia (2004)

Gli Interventi del Convegno
È proprio partendo dall'esempio professionale di Luigina Lazzari che è stato possibile condividere un ideale punto di partenza delle riflessioni che hanno caratterizzato la prima parte della giornata dove sono state presentate e messe a confronto le esperienze delle Biblioteche biomediche italiane.
Le comunicazioni sono state particolarmente incentrate sul ruolo che i bibliotecari hanno avuto ed hanno nei diversi contesti nazionali quali: Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IIZZSS), Sistema Bibliotecario delle Biblioteche Lombarde (SBBL), Gruppo italiano documentaristi dell'industria Farmaceutica e degli Enti di Ricerca biomedica (Gidif RBM), Sistema delle biblioteche degli Enti di ricerca biomedica del Ministero della Salute (Bibliosan). L'attività delle singole reti di biblioteche nazionali è stata illustrata da interventi che hanno puntato l'attenzione dei convenuti oltre che sulla costituzione, soprattutto sulla evoluzione dei diversi network.

Il lavoro svolto dalle biblioteche degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, illustrato nella comunicazione di Elisa Pieras, ha posto in luce lo sforzo organizzativo di Enti (simili nel nome ma di fatto piuttosto autonomi), che ha avuto, grazie all'impegno dei propri bibliotecari, una delle prime forme di collaborazione e condivisione di risorse estesa a tutto il territorio nazionale. L'importanza degli aspetti gestionali della documentazione sono stati sottolineati da Francesco Clementi, Direttore di SBBL, che ha messo in risalto uno dei punti nodali emersi dal convegno cioè quello di disporre, nelle biblioteche, di risorse umane con la migliore preparazione possibile nel settore biblioteconomico, con una particolare attenzione agli aspetti informatici e statistici.

Un accento sulla formazione e sulla necessità della continuing education dei documentalisti e bibliotecari è stato posto da Silvia Molinari della Associazione Gidif,RBM, una associazione nata in ambito Farmaceutico ed apertasi poi agli Enti di ricerca biomedici. L'organizzazione è particolarmente presente ed attiva nel settore professionale non solo per promuovere la formazione degli operatori ma anche il riconoscimento e certificazione professionale, come socio fondatore di Certidoc Italia. La relazione di Moreno Curti, Coordinatore del Sistema Bibliosan ha posto in evidenza come, grazie ai fondi ministeriali stanziati in questi ultimi anni nell'ambito nazionale, Bibliosan abbia potuto garantire ai ricercatori delle strutture non solo una mole enorme di risorse bibliografiche, promuovendo attività condivise e monitorando lo stato di avanzamento della rete, ma ha anche consentito una crescita culturale degli operatori facilitando l'accesso a strumenti informatici utili alla ricerca ed alla gestione dei dati.



Tavolo del Convegno: Enrica Veronesi, Elisa Piras, Francesco Clementi, Silvia Molinari
Tavolo del Convegno: Enrica Veronesi, Elisa Piras, Francesco Clementi, Silvia Molinari.


Nel corso degli interventi, il ruolo del bibliotecario è stato più volte analizzato e interpretato per delineare i nuovi aspetti emergenti in una antica attività, non più legata solo alla carta.
Di fatto, così come giustamente rilevato da Paola Gargiulo, nel suo intervento "Cosa è cambiato nella professione", la "mission" dei bibliotecari non si è sostanzialmente modificata nel tempo. Il loro ruolo è rimasto sempre quello di raccogliere, organizzare, soddisfare le esigenze informative dell'utente, così come è stato per secoli, solo la "strumentazione" di supporto si è profondamente modificata.
Questo aspetto ha costituito il leitmotiv dell'Evento: l'evoluzione tecnologica ha infatti profondamente cambiato le biblioteche scientifiche italiane che, negli ultimi anni, si sono trovate a dover modificare in modo sostanziale il loro approccio con il mondo dell'informazione ed il loro rapporto con l'utenza. Dalle prime esperienze di condivisione delle risorse bibliografiche, dai cataloghi comuni alla nascita dei primi consorzi, si è passati all'offerta di servizi informativi proposti sempre di più per via telematica, ad un aggiornamento e formazione rivolti agli utenti che fanno largo uso di tecnologie di rete, sempre più avanzate, e ad una attività di ricerca nella quale si pone grande cura per rendere agevole l'attività di reperimento delle fonti.

Compito dei bibliotecari è quindi accogliere i cambiamenti, non "subendoli" ma promuovendoli. Questo richiede volontà ed impegno ad un continuo aggiornamento, collaborazione e condivisione del sapere con i colleghi, attività di rete tra le diverse strutture che sul territorio si occupano di ricerca, costante attenzione all'avanzamento tecnologico nel settore biblioteconomico. In tali contesti si collocano le relazioni che hanno affrontato le tematiche specifiche delle Biblioteche e degli aspetti relativi alle tecnologie della Rete.

Nell'intervento di Paola De Castro "Open Archives e Istitutional Repository" sono stati affrontati argomenti relativi agli Archivi Aperti ed ai Depositi Istituzionali, come strumenti avanzati di conservazione e diffusione dei risultati della ricerca pubblica. I cataloghi informatizzati e le interessanti novità, per i bibliotecari e per gli utenti, nel recupero dei documenti e sul prestito interbibliotecario, sono stati trattati da Stefano Stabene nell'intervento su "Document Delivery e cataloghi on-line". L'attività di collaborazione tra colleghi è alla base di questi servizi e Stabene ha messo giustamente in risalto come dietro ogni richiesta di documenti c'è un rapporto che si instaura tra utenti, documentalisti, e fra documentalisti stessi, che merita rispetto ed attenzione.
Dalle relazioni è emerso anche l'importante contributo che i bibliotecari possono dare nella valutazione della autorevolezza delle fonti.
Enrico Alleva, con "Il punto di vista dell'utente" ha rappresentato, come ricercatore, il punto di vista dell'utenza qualificata che utilizza le biblioteche scientifiche, affermando la necessità di una stretta collaborazione tra mondo della ricerca e bibliotecari nel recupero di letteratura scientifica validata. Nell'intervento di Vanna Pistotti, " La qualità dell' informazione e il ruolo del bibliotecario", è stato discusso e messo in evidenza il ruolo che i bibliotecari possono svolgere nel settore della valutazione della attività di ricerca.

Gli indicatori bibliomedici, che, ricordiamo, sono stati sviluppati nel mondo delle biblioteche per valutare l'impatto delle riviste e decidere, in un'ottica di gestione del bilancio delle strutture quali acquistare, costituiscono ancora oggi un dato che concorre a decidere anche il valore delle pubblicazioni, dei ricercatori e delle stesse Istituzioni pubbliche.
In base a indicatori ormai di largo uso (IF, h-index) i fondi per la ricerca pubblica sono assegnati, non solo nel nostro Paese, agli Enti di ricerca.
Non sfuggirà, soprattutto ai bibliotecari (che con questi strumenti hanno lavorato per primi), la presenza di autentiche "aberrazioni" che tali sistemi hanno introdotto nel mondo della ricerca ed i cospicui interessi economici degli editori legati a questo settore. Per questo, una maggiore collaborazione tra chi ha elaborato ed utilizzato questi strumenti e chi ne sta facendo largo uso (i "decisori" che stabiliscono le linee guida di finanziamento degli enti) nella valutazione della ricerca e dei ricercatori è estremamente auspicabile.

Il Bibliotecario
Sulla figura professionale del bibliotecario e sulle strutture bibliotecarie in Sanità, fino ad oggi relativamente lasciate in disparte, ci sono timidi segnali di inversione di tendenza da parte del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.

Sicuramente importante la modifica al Regolamento Bibliosan del 18 giugno 2009. Questa, approvata dalla Assemblea dei referenti e trasmessa dal Ministero ai Direttori Generali e Scientifici degli Enti, ha prodotto nuove linee guida nelle quali per la prima volta si definiscono in dettaglio le attività delle strutture ed i requisiti professionali dei responsabili e degli addetti ai servizi di biblioteca.
Ma un altro significativo segnale di attenzione ministeriale è l'inserimento delle caratteristiche funzionali delle biblioteche fra i parametri che determinano l'entità dei fondi stanziati per gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, come è specificato nella scheda per la determinazione del finanziamento per la ricerca corrente del 2009. Ciò dovrebbe far piacere a tutti quelli che si sono battuti per una maggiore "considerazione" del ruolo delle biblioteche negli Enti di ricerca e che certamente contribuirà ad un ulteriore avanzamento e professionalizzazione dell'intero settore biblioteconomico.
Sullo stesso piano la decisione annunciata da Massimo Casciello di istituire una borsa di studio in ambito biblioteconomico, dedicata alla memoria di Luigina Lazzari. Solo un gesto, ma significativo, per dimostrare la volontà di investire sulle giovani leve di bibliotecari.

Per riassumere, giunti a questo punto, si può ritenere che:
  1. Viene sancito il principio che le biblioteche costituiscono una componente essenziale nella attività di ricerca (sembra strano ma questo non era, sino ad ora, evidente a tutti).
  2. Il funzionamento delle biblioteche (leggi: dotazioni strumentali e personale) concorrerà a determinare il finanziamento della ricerca degli enti in modo diretto;
  3. Queste caratteristiche potranno avere l'effetto di cambiare l'atteggiamento, spesso piuttosto inerte o di vero disinteresse, dell'alta Direzione nei confronti delle strutture bibliotecarie di cui decidono la dotazione (oltre che l'importanza attribuita sul piano decisionale al responsabile della struttura).
Istituto Superiore di Sanità


Conclusioni
Luigina Lazzari sarebbe stata sicuramente contenta di questa situazione, i cui presupposti sono peraltro "nati" proprio nel suo mondo, quello degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, e che in parte ha contribuito a determinare con la sua attività. La nostra soddisfazione per questi risultati e per il successo della giornata di studio non può essere però completa. Manca ancora molta strada per arrivare ad un livello realmente soddisfacente in tutte le strutture bibliotecarie biomediche; ancora troppo difformi e spesso ostacolate da situazioni contingenti o locali di diversa origine. Ne è una prova la lettura dei dati Bibliosan per il 2008 che mostrano, a fianco di biblioteche che possono vantare performance eccellenti, la presenza di strutture che si reggono come possono, dotate di personale insufficiente sia sul piano numerico che della formazione professionale e con strumentazioni inadeguate.
Ma quello che veramente manca è forse un sentire comune, una completa identificazione degli addetti alla biblioteca, rispetto alla figura del bibliotecario alla Lazzari, "garante" della informazione di qualità, aperto all'innovazione e con la consapevolezza dell'importanza del suo ruolo. Stranamente spesso neppure i giovani, così affascinati da figure romantiche come quella del medico o del ricercatore, riescono a cogliere il fascino di questo straordinario lavoro, l'unico che ancora garantisce, sia pure fra mille difficoltà, la diffusione gratuita della cultura e del sapere a tutti.

Ringraziamenti
Sento il dovere di esprimere un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile questa giornata, per primo ad Andrea Mohammed Lazzari, il figlio di Luigina, che ha portato, insieme alla spontaneità del suo saluto, anche un poco dei quel calore umano che necessariamente questa manifestazione doveva trasmettere, proprio perché dedicata ad una persona amica scomparsa.
Grazie alle alte cariche del Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali per l'interesse manifestato e la promozione del convegno. In particolare vorrei ricordare Giovanni Zotta, che ha patrocinato la sua realizzazione presso il Ministero ed in più occasioni ha ricordato il contributo dato da Luigina Lazzari alla nascita del Sistema Bibliosan; a Massimo Casciello ed a Romano Marabelli, intervenuti per dare un contributo di valore all'evento, al Direttore Generale dell'Istituto Zooprofilattico di Brescia Stefano Cinotti; ai rappresentanti delle reti di biblioteche presenti ed alla Wiley - Blackwell® che ha sostenuto l'iniziativa.

Grazie infine a tutti i colleghi che hanno animato lo spazio informativo del Convegno con le loro comunicazioni e testimonianze, al personale della Biblioteca dell'Istituto Superiore di Sanità che ne ha curato la segreteria ed idealmente a tutti i Bibliotecari non presenti a questa iniziativa, che, spesso affrontando qualche difficoltà di troppo, operano ogni giorno per la diffusione dell'informazione scientifica nel nostro Paese.


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