Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 57, Dicembre 2009 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
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Interview to Eugenio Santoro on "Prevention in the media: business or responsibility", International Journalism Festival of Perugia (Italy) 2009 - Intervista a Eugenio Santoro su "La prevenzione nei media: business o responsabilità", Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia 2009


Curcio L.

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Abstract. The article contain a short interview with Eugene Santoro on the: "Prevention in the media: business or responsibility", theme of an important round-table, held at the International Festival of the Journalism of Perugia (Italy) 2009. Santoro tells about doubts and comments on the "communicative modality" so far effected, and on the importance of furnishing to the patient, valid data and independent information on his health. The importance of implementing a correct information management procedures in the school is proposed in order to improved the ordinary didactic and the student's wellbeing.

Riassunto. Nell'articolo è riportata una breve intervista con Eugenio Santoro sulla: Nell'articolo è riportata una breve intervista con Eugenio Santoro sulla: "Prevenzione nei media: business o responsabilità", tema di una importante tavola rotonda al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia 2009. Santoro riferisce alcuni dubbi sulla politica comunicativa sinora attuata e sull'importanza di fornire al malato dati ed informazioni valide ed indipendenti. Viene ribadita l'importanza di effettuare una corretta informazione nella scuola dell'obbligo inserendola nella ordinaria didattica, per migliorare il benessere e lo stile di vita degli studenti.

In questo reportage realizzato a cura del gruoppo dei Volontari in Servizio Civile presso l'IZS UM, al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia (2009), intervistiamo il giornalista Eugenio Santoro del comitato di redazione Partecipasalute, Dipartimento di Epidemiologia dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri".
A lui abbiamo posto tre domande sulla comunicazione aziendale nel settore della salute.

[SPVet] Dottor Santoro, nella sua attività di informatore medico-scientifico ritiene che i media siano "fortemente influenzati" dal business aziendale?

[Santoro] Non credo si possa parlare di "forte influenza". Certo è che una certa pressione sui media da parte delle aziende farmaceutiche è certamente presente. Merito, sicuramente, dei loro ottimi uffici stampa e delle loro aree marketing capaci di amplificare la portata dei risultati di uno studio clinico anche quando questi sono di lieve entità. A ciò spesso non corrisponde un serio filtro da parte dei giornalisti chiamati a riportare tali dati nei propri articoli, i quali si limitano a volte a rilanciare i comunicati stampa. Quello della formazione dei giornalisti scientifici è infatti uno dei tasti dolenti, almeno in Italia, della comunicazione della salute a cui si dovrebbe prestare maggiore attenzione.

[SPVet] Secondo lei, perchè in Italia non si applica un modello di comunicazione sulla salute incentrato sulla informazione del malato?

[Santoro] Questo compito è oggi in parte svolto dalle strutture che erogano prestazioni sanitarie attraverso la richiesta al cittadino, che a queste si sottopone, di compilare il consenso informato. E' tuttavia troppo poco e spesso il malato o un suo familiare non ha il tempo (né forse la voglia dato il momento) di ottenere quel genere di informazioni.
Un modello di comunicazione più completo, magari con lo sviluppo di un sito Web dedicato come avviene in Gran Bretagna con il portale NHS Choices (www.nhs.uk) dovrebbe essere adottato dal Ministero della Salute o dagli assessorati regionali alla salute. Una politica informativa molto attiva non viene attualmente perseguita perché, probabilmente, in Italia non si presta sufficiente attenzione a questi aspetti e, più in generale, alla prevenzione.
Per aggirare il problema, forse è arrivato il momento di pensare all'impiego di strumenti del Web 2.0 (quelli cioè che permettono ai cittadini di condividere pareri, esperienze e giudizi) e, in particolare, dei social network e dei cosiddetti sistemi di rating per dare la possibilità agli utenti del sistema sanitario di giudicarlo nelle sue componenti (le prestazione sanitarie, l'organizzazione dei servizi sanitari, il grado di soddisfazione, ecc.).
Ne parlo in un volume di recente pubblicazione (nota di redazione: "Web 2.0 e Medicina. Come social network, podcast, wiki e blog trasformano la comunicazione, l'assistenza e la formazione in sanità. Il Pensiero Scientifco Editore, Roma 2009"), che prende in considerazione la cosiddetta Medicina 2.0 (Health 2.0 o Medicine 2.0 come dicono gli anglosassoni) cioè l'applicazione al mondo della sanità dei concetti del Web 2.0 e del nuovo modo di approcciarsi alla Rete grazie alle tecnologie più avanzate.

[SPVet] Sensibilizzare la popolazione con campagne di informazione che inducono alla prevenzione è l'unica strada per contrastare malattie cronico-degenerative?
Non sarebbe magari opportuno introdurre già nella scuola primaria e secondaria programmi di educazione sanitaria condotti da esperti?


[Santoro] Sempre più spesso le campagne di sensibilizzazione e prevenzione sono intese dai promotori quasi come eventi di promozione. Alcune di esse sono promosse direttamente dalla industria della salute e non hanno come scopo principale la diffusione di conoscenza ma la promozione di determinate cure. Può quindi essere difficile valutare nel complesso una campagna di sensibilizzazione. Per questa ragione sul nostro portale Partecipasalute abbiamo sviluppato e pubblicato il "Misura Campagna" (http://www.partecipasalute.it/cms_2/test-misuracampagna) , uno strumento semplice ma efficace per scoprire se l'evento rispetta i requisiti fondamentali di una corretta informazione su prevenzione e cura delle malattie. L'introduzione nella scuola primaria e secondaria di programmi di educazione sanitaria condotti da esperti potrebbe poi dare un contributo importantissimo in termini di prevenzione. Si potrebbe iniziare con quelle patologie come l'obesità che spesso colpiscono i bambini e i giovani, per concentrarsi poi su quelle che dipendono strettamente dai nostri stili di vita come i rischi derivanti dal fumo, dalla assunzione di alcol e di droghe e da quelli legati alla sedentarietà.


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Interview to Eugenio Santoro on "Prevention in the media: business or responsibility", International Journalism Festival of Perugia (Italy) 2009 - Intervista a Eugenio Santoro su "La prevenzione nei media: business o responsabilità", Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia 2009Curcio L. is licensed under a Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia License.
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