Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 62, Ottobre 2010 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
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"Cosa ci muove veramente?" Un auspicio come introduzione al convegno Nilde Reloaded 2010 - "What really moves us?" A wish as an introduction to the Nilde Reloaded 2010 Conference

Atti del Convegno NILDE RELOADED: Perugia, 20-21 Maggio 2010

Stefano Stabene

Biblioteca IRCCS Ospedale Maggiore, Milano

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Abstract. The article focuses on the issue of professional relationships between librarians and among librarians and document delivery system. NILDE is a complex mechanism for Inter Library Loan that serves thousands of users per year and provides researchers, scholars, professionals, scientific publications updated in every field of knowledge. However, the efficiency of this instrument can not can not overshadow that it is primarily a "different way, for librarians, of being available to users". Do not forget that NILDE is software around which a community of libraries arose. The term collaboration, provides an indication of the nature of relationships that are created by joining the Network. It represents a "precondition" for creating a group, but also a positive value that is reinforced by joining. Is then presented, as "key to understanding" and omen, the importance of knowing how to involve themselves in joint activities, which are at the basis of the NILDE system and a "sense of service" inherent in the librarian job.

Riassunto. L'articolo si concentra sulla questione dei rapporti professionali fra bibliotecari e fra bibliotecari e sistema di document delivery. Nilde è un complesso meccanismo di Inter Library Loan che serve migliaia di utenti all'anno e fornisce a ricercatori, studiosi, professionisti, pubblicazioni scientifiche aggiornate in ogni campo del sapere. Tuttavia, l'efficienza dello strumento tecnico non può far passare in secondo piano che esso è soprattutto un modo diverso di mettersi a disposizione degli utenti. Non si deve dimenticare che NILDE è un software attorno al quale si è costituita una comunità di biblioteche. Il termine collaborazione, fornisce una indicazione sulla natura dei rapporti che si creano aderendo al Network. Essa rappresenta una precondizione per creare un gruppo, ma anche un valore positivo che viene rafforzato aderendo. Viene infine presentata, anche come chiave di lettura ed auspicio, l'importanza del sapersi coinvolgere in attività comuni, che sono la base del sistema NILDE ed il senso di servizio insito nell'attività bibliotecaria.


La novità del convegno di quest'anno è che abbiamo deciso di cercare di valorizzare il buono che c'è nel nostro panorama ossia di concentrarci sulla realtà del servizio NILDE (Network Inter Library Document Exchange). Questa decisione è stata facilitata dal fatto che è giunto a scadenza il mandato del primo Comitato Biblioteche Nilde - CBN eletto e che è ora possibile fare una presentazione completa di quello che sarà NILDE4.

Malgrado questa assemblea sia composta da persone che probabilmente da anni usano NILDE, forse è utile ricordare brevemente, per le new entry, che è uno strumento che permette a più di 700 biblioteche di interagire tra loro, a beneficio di migliaia di utenti dei loro servizi, per rendere possibile il recupero di documentazione, principalmente scientifica ma non solo. Questa interazione è resa possibile grazie alla volontà delle strutture coinvolte di mettersi reciprocamente a disposizione attraverso questo modulo di richiesta elettronico per lo scambio di materiale, nella maggior parte dei casi gratuitamente, e di impegnarsi ad osservare la disciplina proposta da NILDE e dal suo regolamento.

Tuttavia , la percezione di NILDE può variare tra chi lo considera solo uno strumento tecnico sostitutivo delle e-mail e chi invece lo vive, non solo come un articolato modulo elettronico con accurate statistiche, ma soprattutto come dispositivo che rende possibile un modo diverso di intendere la propria attività e mettersi a disposizione degli utenti. Questa disponibilità può essere percepita come una nuova modalità di condivisione del lavoro che altrimenti rimarrebbe confinato all'interno del proprio ristretto ambito.

Due atteggiamenti
I due atteggiamenti ora citati, non 'catalogano' i bibliotecari tra "quelli che ci tengono a NILDE e ne condividono gli ideali" e "quelli che invece non sono coinvolti e cinicamente lo sfruttano" Tanto è vero che anche tra noi del CBN sono emerse queste due posizioni quando abbiamo fatto una brochure per spiegare cosa fosse NILDE ai non specialisti. E' stato difficile trovare una definizione soddisfacente che conciliasse i due estremi che convivevano anche in noi per tutti fino a quando abbiamo elaborato una sintesi che valorizzava entrambe le sottolineature e che recita nel seguente modo:

"NILDE è un software on-line per il servizio di Document delivery attorno al quale si è costituita una comunità di biblioteche disposte a condividere le loro risorse in spirito di collaborazione reciproca (1)" Usando la parola "collaborazione" si è voluta fornire una indicazione su quale fosse la natura dei rapporti che si creano aderendo al Network.
Quindi collaborazione come pre - condizione per stare insieme, ma anche valore positivo che viene rafforzato aderendo.
Nel titolo del convegno si parla però anche di "Cooperazione". La questione della natura dei rapporti che si creano potrebbe e dovrebbe pertanto essere approfondita. Non tanto per motivi 'culturali', quanto perché comprendendola meglio si possono cogliere i limiti e le potenzialità non solo del Sistema ma anche dei suoi organi di governo come il CBN. Le interazioni possibili tra le biblioteche, schematicamente, possono essere di tre tipi (2):

  1. Coordinazione.
  2. Collaborazione.
  3. Cooperazione.
Nel nostro caso, si può subito escludere la 'coordinazione' che riguarda più che altro i rapporti interni in sistemi complessi (soprattutto quando esiste un'unica amministrazione, come avviene nell'Università).
Vediamo la Collaborazione.

Per sommi capi, le caratteristiche dei sistemi basati sulla collaborazione sono:

Stante queste caratteristiche, mi sembra di potere dire che la natura delle nostre interazioni si avvicina di più ad un sistema di cooperazione.
Nelle definizioni citate non sono tuttavia illustrate le questioni che più ci interessano dal punto di vista pratico, cioè: "perché ci si mette insieme?" e "cosa fa funzionare il sistema?".

Il perché ci si mette insieme è evidente. Normalmente tutto parte dalla percezione di un problema comune, di un bisogno che può essere riassunto in "svolgere al meglio il proprio servizio in condizioni che non permettono l'autosufficienza". Questo ci spinge ad esplorare soluzioni magari prima non prese in considerazione. Qualunque sia la genesi e la natura del nostro sistema, rimane aperta la domanda forse più importante "Cos'é che fa funzionare la cooperazione?"

La risposta al quesito non dovrebbe essere "la persistenza del bisogno". Se fosse questo, al diminuire del bisogno anche la spinta alla cooperazione dovrebbe calare, mentre invece, secondo un'esperienza comune a molti, questa si estende anche ad altre situazioni come "atteggiamento positivo" che da più respiro al proprio lavoro.
La mia personale ipotesi è che il sistema funzioni perché i singoli partecipanti decidono liberamente (visto che nelle cooperazioni non ci sono sovrastrutture coercitive) di coinvolgersi per concretizzare l'ipotesi della positività e dell'utilità del lavorare insieme.

Naturalmente su questo punto non tutti possono essere d'accordo perché entrano in gioco visioni 'filosofiche' (in senso stretto) diverse. Banalizzando, potremmo dire che esiste una corrente, detta deterministica (3), la quale afferma che gli eventi, azioni umane comprese, sono determinate in maniera causale da una catena ininterrotta di eventi e che quindi, in realtà, non esisterebbero spazi di libertà decisionale per i singoli perché tutte le azioni sono conseguenze dei loro antecedenti.
All'opposto, la corrente indeterministica (4) dice che è vero che le circostanze limitano il campo delle opzioni a disposizione ma, in ultima analisi, tutto è sempre frutto di una decisione personale, cosciente o meno.

Nel primo caso quindi, per migliorare il sistema sarà necessario incrementare procedure e strumenti a disposizione perché questo porterà inevitabilmente ad un maggiore efficacia del lavoro dei bibliotecari, che a sua volta rafforzerà il sistema stesso e le sue procedure. Nella seconda visione bisognerà puntare sulla formazione dei bibliotecari, sul loro coinvolgimento attivo, perché questo porterà ad un maggiore impegno anche nell'uso degli strumenti a disposizione.
La realtà naturalmente è più complessa, ma, a mio parere, l'esperienza quotidiana di ciascuno di noi indirizza a propendere più verso la seconda ipotesi.
Per un amico saremmo in grado di "fare miracoli" mentre probabilmente non mostreremo la stessa determinazione per qualcuno che magari conosciamo appena o che ci è indifferente. Questo non perché cambino le nostre capacità o gli strumenti a disposizione, ma perché in un caso siamo coinvolti al massimo mentre nell'altro no. È quando ci si vuole coinvolgere che arrivano i risultati, soprattutto se questa disposizione è sostenuta da strumenti adeguati. Nel lessico italiano esiste una parola che descrive l'entrare liberamente in una dinamica comune, spinti da un comune sentire ed è com-mozione (5).
In ultima analisi ciò che fa funzionare tutto è il com-muoversi che non è una parola "sentimentale" ma pienamente "ragionevole": partendo da una esigenza reale comune, si punta sul valore che unisce e risolve il problema per muoversi, trasformandola in una occasione per realizzare quell'ideale di armonia di cui anche noi possiamo fare esperienza nel momento in cui la collaborazione incide positivamente sulle nostre realtà lavorative.

NILDE reloaded.
Se il valore che il nostro sistema incarna è la sua capacità di commuovere allora, sia pure benevolmente, vorrei esprimere una breve considerazione sul titolo del convegno (che ricordo è: Nilde Reloaded: ripensare i servizi e la condivisione delle risorse nell'era digitale) e dire perché 'non mi commuove'.
Non mi commuove perché parla in maniera fredda del futuro, senza far intuire che anche questo domani, che si prospetta complicato, fa meno paura proprio perché lo affrontiamo insieme, perché siamo commossi, perché c'è un valore che ci tiene insieme e non solo un bisogno.

Anche la parola "ripensare" che compare subito dopo "Nilde Reloaded", per quanto significativa, può dare l'impressione che ci sia qualcosa che non funziona. Ma i dati e gli interventi di questo convegno dimostreranno che in NILDE c'è veramente poco che non và. Tutto è migliorabile, ma "migliorabile" inteso come "fare diventare ancora meglio una cosa che già così è molto buona". Nella scelta del titolo si è partiti dalla lodevole intenzione di non essere autocelebrativi, tuttavia dire che si sta procedendo bene non è immodestia ma semplicemente una constatazione e non esclude il fatto che si possa e debba migliorare.

Essere troppo modesti è un peccato. Il significato di 'peccare' non è solo associabile al concetto di fallire o sbagliare, ma anche a quello di 'mancare' (6). Dare tutto per scontato, non riconoscere esplicitamente che si è in una realtà positiva ha come conseguenza il 'mancare, perdere l'occasione' di accorgersi che si è oggetto di una attenzione che va al di là dei regolamenti, di una considerazione che a volte oltrepassa il nostro merito e che non aspetta, o peggio 'pretende', un comportamento analogo in risposta, tanto da assomigliare ad un 'dono' gratuito. E siccome l'autostima si nutre anche della considerazione che gli altri hanno di noi, comprendete come non sottolineare che per qualcuno, anche se solo un 'collega' "IO SONO IMPORTANTE" è una diminutio dalle conseguenze peggiori del dire 'beh, siamo proprio più bravi di quanto ci aspettassimo', soprattutto nel nostro mondo dove spesso la nostra fatica quotidiana viene 'sottostimata' persino dai nostri utenti.

In aggiunta, essere troppo modesti ha come conseguenza non mettersi nell'unica posizione veramente umana di fronte ad un atto di attenzione che testimonia 'stima' nei nostri confronti: una posizione di RINGRAZIAMENTO.

L'iscrizione a NILDE da diritto all'utilizzo di un modulo elettronico di richiesta secondo regole di massima, ma se una Biblioteca, potendo anche evadere una richiesta in 3 giorni lo fa in 20 minuti bisognerebbe "ringraziare" perché è una cosa "extra contratto" e magari il bibliotecario lo fa perché sa che qualcuno dall'altra parte ha bisogno. Forse anche perché, evadendo velocemente quella richiesta, pensa di far fare bella figura allo 'sconosciuto' collega che ha sollecitato la sua collaborazione. Perché (Allora) 'com-muoversi' significa che, alla lunga, non senti nessuno come un estraneo e il suo successo, non solo il suo bisogno, diventa il tuo.

Se desideraste per caso avere una chiave di lettura per meglio comprendere e partecipare a questo evento, io ve ne suggerisco una: continuate a commuovervi, commuovetevi con noi che abbiamo lavorato per organizzare il convegno e con i relatori, con chi ha partecipato personalmente e con quelli che avrebbero voluto essere presenti a Perugia e non hanno potuto e, magari, commuovetevi anche per chi non ha sentito il bisogno di venire e non sa che cosa si perde (se noi non glielo diremo).

Auguro due interessanti e proficue giornate di studio a tutti voi.

Note

(1) "Cos'è NILDE" in 'NILDE FAQ - Frequently Asked Question - Informazioni Generali'. (ultimo accesso 19-05-2010).

(2) Murray Sheperd. "Library Collaboration: What makes it works?". 25th IATUL Conference, Kracow, June 2004.

(3) Fondazione Centro Studi Filosofici (a cura). "Enciclopedia Filosofica, vol.3". Milano, Bompiani, 2006, p.2755

(4) Ivi. vol.6, p.5602.

(5) Luca Seriani e Maurizio Trifone (a cura). "Devoto -Oli 2009: il vocabolario della lingua italiana". Firenze, Le Monnier, 2009, p.603.

(6) ibidem p.1979.

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