Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 65, Aprile 2011 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
Documento reperibile all'indirizzo: http://spvet.it/indice-spv.html#522

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Letture ad alta voce in biblioteca. Parliamo di alimenti con Proust, Nothomb e Lehrer - Reading in the library. Let's talk about food with Proust, Nothomb, Lehrer.

Ciappelloni R., Fruttini L.


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Abstract. This article outlines the reading in the library entitled: "Marcel Proust and the food of the mind. A reading in the manner of Jozef Czapski", held on July14th, 2011, at the Zooprofilattico Sperimentale Institute of Umbria and Marche in Perugia (Italy). The reading has gathered an audience of representatives of regional libraries, university teachers, researchers and professionals of the regional health system and food chain system. Texts from Marcel Proust, Amélie Nothomb and Jonah Lehrer were read, accompanied by classical guitar music. During the meeting connections between topics of readings (Proust-Nothomb synesthetic model) and distinctive features of typical and traditional Italian foods were outlined, using the Proust's Recherche as a guide. The meeting was inspired by the figure of Jozef Czapski, to indicate the need for a greater cooperation between librarians and researchers, to find new perspectives for librarian activities.

Riassunto. Il lavoro riguarda la lettura ad alta voce in biblioteca di testi sul tema: "Marcel Proust e i cibi della mente. Una lettura alla maniera di Jozef Czapski", tenuta il 14 Luglio 2011 presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche di Perugia. L'evento ha richiamato un pubblico composto da rappresentanti delle biblioteche regionali, docenti universitari, ricercatori ed operatori del sistema sanitario regionale ed alimentaristi. Sono stati letti brani di Marcel Proust, Amélie Nothomb e Jonah Lehrer. Le letture sono state accompagnate dall'esecuzione alla chitarra classica di brani di Isaac Albéniz e John William Duarte. Nell'incontro sono state delineate le connessioni fra gli argomenti delle letture (il modello sinestesico Proust-Nothomb) e le caratteristiche distintive degli alimenti tipici e tradizionali italiani, utilizzando come filo conduttore soprattutto le tematiche sviluppate nella Recherche di Proust. L'incontro ha tratto ispirazione dalla figura di Jozef Czapski, per indicare la necessità di una maggiore collaborazione fra gli operatori delle biblioteche e degli Enti di ricerca, al fine di scientifica trovare nuove prospettive per l'attività svolta dalle librerie scientifiche.


Proust, Nothomb, Lehrer nelle Letture in Biblioteca
Giovedì 14 luglio si è tenuto presso la Biblioteca dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche di Perugia un incontro di "lettura ad alta voce", che ha affrontato il tema del ricordo legato all'alimento nel racconto e nelle neuroscienze, dal titolo:

"Marcel Proust e i cibi della mente. Una lettura alla maniera di Jozef Czapski".

Sono stati letti brani di Marcel Proust da "Dalla parte di Swann", Amélie Nothomb da "Metafisica dei tubi" e Jonah Lehrer da "Proust era un neuroscienziato".
Il filo conduttore dell'incontro è stato il concetto di sinestesia, componente evocativa, in grado di legare fra loro sfere sensoriali e cognitive differenti, come è stato mostrato dal filmato di Terri Timely (Vimeo, 2009), proiettato in apertura con lo scopo di introdurre le letture.

I brani recitati hanno offerto agli intervenuti una specie di lettura "divergente" del concetto di cibo.
Infatti Proust, con il famoso episodio delle madeleines, parla di un'esperienza in cui la memoria di sé viene recuperata grazie ad un evento occasionale (sinestesia) che, traducendo un sapore in un altro ambito percettivo, aiuta a recuperare una esperienza ormai perduta.
Nel romanzo di Nothomb invece, l'inaspettato sapore del cioccolato bianco produce in una bambina un effetto sorprendente che, in qualche modo, attiva la memoria sino a quel momento inerte. Da lì in poi la piccola avrà coscienza della propria vita "per grazia del cioccolato bianco", che ha risvegliato non il ricordo ma qualche cosa di ben più profondo e certamente preesistente nell'animo.
I due racconti sono in qualche modo antitetici. Di questa asimmetria parleremo estesamente più avanti nell'articolo.

La lettura in Biblioteca
L'evento conclude il primo ciclo di esercitazioni sull'uso di PubMed (Esercitazioni in Biblioteca: come recuperare letteratura scientifica di ambito biomedico, 9 Giugno - 7 Luglio 2011), svolto presso la biblioteca dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, ispirandosi alla keyword più utilizzata nel corso delle ricerche citazionali: "food", che, unito a "safety", rappresenta uno degli argomenti portanti dell'Ente.
Sono stati recitati brani che hanno preso in considerazione l'alimento nella prospettiva della letteratura e delle neuroscienze, anche come spunto di riflessione per coloro che, in modo più concreto (certamente meno letterario), si interessano di tipicità e valorizzazione dei cibi.
La musica, eseguita dal Maestro Sandro Lazzeri, ha avuto il compito di aprire e chiudere l'iniziativa con un riferimento al repertorio concertistico da camera per chitarra.
Sono stati eseguiti pezzi di Isaac Manuel Francisco Albéniz ("Asturias") e di John William Duarte ("English Suite: Preludio, round dance"), con lo scopo di sottolineare l'atmosfera di sospensione, indicata soprattutto per le prime due letture.
Grazie alla proposta di momenti diversificati (filmati, musica, letture), il pubblico intervenuto ha seguito con grande attenzione questo tipo di performance.
Anche per questo le letture si sono dimostrate un vero strumento partecipativo, in grado di fare convergere l'interesse verso attività interdisciplinari, come sollecitato nel programma della biblioteca sulla Medicina Narrativa, un progetto sostenuto dalle Biblioteche Scientifiche dell'Istituto Zooprofilattico di Perugia, dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e dell'Istituto Oncologico Regina Elena di Roma (Fruttini et al., 2009 - Lo spazio narrativo e quello della biblioteca per la letteratura biomedica: pubblicazione di un Manifesto).

Le biblioteche intervenute all'evento (delle facoltà di Medicina, Veterinaria, Agraria, Circolo Amerindiano, Agenzia Regionale per l'Ambiente, Istituto Tecnico Agrario di Todi, Consiglio Regionale e Multimediale per i Ciechi) hanno tutte manifestato interesse per le letture e anche per l'avviamento di una "rete" collaborativa che consenta di incontrare, nel corso di eventi letterari e scientifici, i propri utenti, fornendo loro informazioni, spunti di riflessione, ma anche emozioni e divertimento.
A sostegno di questo approccio, citiamo le parole di Michele Santoro: "... l'odierna dimensione delle biblioteche accademiche (le tecnologie digitali, le attività di gruppo e il ruolo chiave dell'apprendimento) vengono fatti reagire per dar vita ad un'entità del tutto nuova sia dal punto di vista architettonico che biblioteconomico e gestionale. Siamo di fronte ad un modello che, nel giro di pochissimi anni, ha ottenuto uno straordinario successo, in particolare negli Stati Uniti e in Canada, ma anche in Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda e persino a Hong Kong e in Cina: e ciò, secondo molti osservatori è avvenuto perchè l'accento è stato posto in primo luogo sulle esigenze degli utenti".

gli scrittori della serata: Proust, Nothomb, Lehrer


Gli alimenti nel modello Proust-Nothomb
È interessante sottolineare che le letture proposte hanno sinergie di un certo interesse operativo con l'attività istituzionale di un Ente come l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale.
L'esperienza proustiana dice, fra l'altro, che un sapore può essere tributario di un determinato ambiente e che questo contesto è indissolubilmente parte di quell'esperienza sensoriale.
Ma cosa sono le produzioni tipiche (storiche, tradizionali), se non questo: un grande sistema contestuale (culturale, ambientale), che in qualche modo "genera" entrambi, consumatore e prodotto consumato, legando fortemente quest'ultimo a dei vissuti personali? Il cibo, sia esso un formaggio o un salume o qualsiasi altra cosa, potrà essere particolarmente significativo sul piano gastronomico se chi lo assaporerà sarà in grado di farlo dialogare con la sua memoria involontaria, usata come sistema di riferimento nel modo suggerito da Proust.

Questo concetto è (o dovrebbe essere) fonte di ispirazione per chi opera con gli alimenti. Esso spiega, tra l'altro, perché c'è la necessità di considerare i prodotti tipici come effettive componenti del paesaggio, fondamentalmente legati ai tratti agro-ambientali e culturali di cui sono espressione.
Le azioni messe in campo per la loro valorizzazione dovrebbero fare i conti con questi concetti: i prodotti tipici, diventati paradigmatici per il gusto e la tradizione alimentare, vanno rispettati come "luoghi" dedicati a tramandare una specificità, punti di riferimento per le generazioni future. Prodotti come il Parmigiano, il Caciocavallo podolico o la 'Nduia calabrese, sono tutti in qualche modo debitori del tipo di memoria che Proust descrive nella Recherche.

Amélie Nothomb affronta invece in maniera profondamente diversa un tema legato al cibo. Il piccolo "dio" irascibile, descritto nella Metafisica dei tubi, è alle prese con un altro versante della qualità alimentare. Il cioccolato, un morso dopo l'altro, da vita ad una esperienza sensoriale di tipo primordiale. Grazie alla stimolazione che produce la texture pastosa e soprattutto il sapore dolce, si da vita ad una esperienza senza precedenti che segna l'inizio del ricordo.
L'evento non ha storia, ma fa riferimento al bagaglio di nozioni "primitive" che ognuno porta scritte nel profondo dall'inizio della propria esistenza. Perchè il "ruggito delle calorie" da piacere, come anche l'affondare i denti nella carne arrostita o impastare la lingua in una cucchiaiata di miele. Sono certamente esperienze appaganti che non richiedono l'attivazione di una memoria involontaria. Siamo di fronte a tipologie di prodotti alimentari 'universali' come hamburger alla brace, patatine fritte ben salate, bibite gassate dolcissime. Beninteso, probabilmente anche questi alimenti fanno parte di un sistema di valori, ma molto diverso da quello legato alla memoria involontaria.

A parte queste considerazioni, può risultare utile distinguere le diverse tipologie di alimento grazie al modello Proust-Nothomb se si vogliono analizzare le connessioni fra noi e i cibi.
I "guai" possono derivare dalla confusione di queste tipologie di alimento, come quando si vuole attribuire una tradizionalità fittizia a prodotti nuovi di zecca. Si sciupa così la possibilità di sfruttare il potenziale evocativo della tradizione.

Il brano ripreso dal testo del giovanissimo Lehrer, Proust era un neuroscienziato, ha accennato in chiusura alla trama che lega la letteratura alla scienza, fornendo una chiave di lettura sui meccanismi neurobiologici collegati alla sensazione gustativa ed al ricordo.
In questo caso la descrizione che Proust fa del recupero della memoria attraverso le madeleine evidenzia (cosa poi dimostrata in laboratorio) la forte preminenza dell'aspetto gustativo - olfattivo su quello visivo nel recupero del ricordo.
La letteratura citata da Lehrer pone in evidenza che esiste un "ricondizionamento della memoria", anche grazie all'effetto delle successive esperienze vissute. Ciò suggerisce una vera "evoluzione del ricordo", la sua continua rielaborazione ed adattamento. In questo modo l'esperienza alimentare dei prodotti definiti come "tradizionali" può essere attualizzata. Se la nostra percezione dei cibi cambia, questi tendono ad adattarsi di conseguenza, in una dinamica che è sotto gli occhi di tutti.

Il riferimento a Jozef Czapski
In chiusura di questo resoconto è forse utile spiegare il riferimento a Józef Czapski inserito nel sottotitolo della Lettura.
In tal modo si è voluto richiamare l'attenzione su un precedente illustre delle letture ad alta voce. Czapski era un ufficiale polacco che, in un campo di prigionia (Griazowietz, presso Vologda Oblast, Russia), cercava di resistere al degrado della guerra organizzando incontri di lettura con gli altri detenuti, nel corso dei quali si parlava di letteratura, pittura e scienza. La vicenda è narrata nel libro: "La morte indifferente" (Czapski, 2005). Particolare interessante, queste "letture" furono fatte con il solo aiuto della memoria, dato che i prigionieri non avevano accesso ai libri.

Esse dimostrano, dunque, che è possibile affrontare anche le difficoltà più estreme facendo affidamento alla cultura condivisa. Con le parole di Czapski, riprendere un certo lavoro intellettuale "...ci doveva aiutare a superare la prostrazione, l'angoscia, e a preservare le menti dalla ruggine".
Quindi le letture avevano anche lo scopo di delineare una prospettiva futura, dare speranza, fornire un segno tangibile che c'erano ancora energie fisiche e soprattutto intellettuali per cambiare le sorti di una guerra che sembrava ormai persa.
Il pensiero corre a noi stessi, alla precarietà in cui attualmente versano le biblioteche scientifiche, alle prese con penuria di fondi, perdita di funzioni e marginalizzazione.
E sembrerebbe davvero una situazione con scarse prospettive di miglioramento per il futuro se non che, proprio come Czapski, c'è sempre qualcuno che vuole provare a ridisegnare nuovi scenari di comunicazione ed a proporre un uso partecipativo degli spazi e delle risorse delle biblioteche scientifiche.

Bibliografia

Czapski Joseph (ediz, 2005). La morte indifferente, Proust nel Gulag. Editore L'ancora, Milano.

Lehrer J. (2008). Proust era un neuroscienziato. Edizioni Codice, Torino.

Nothomb A. (2005). Metafisica dei tubi. Guanda, Milano.

Proceedings of 2010 Meeting of the UK Synaesthesia Association 27-28 March 2010, Brighton, University of Sussex, UK (http://www.uksynaesthesia.com/programme%20jan10.pdf).

Proust M. (ediz. 1985). Dalla parte di Swann. Rizzoli, Milano.

Proust M. (ediz. 2008). Alla ricerca del tempo perduto. Einaudi, Torino.

Sacchi B., Scappi B. (2008). Cibo e letteratura. (http://www.parodos.it/letteratura/cibo_e_letteratura.htm).

Santoro M. (2011). I nuovi Spazi della conoscenza. Biblioteche Oggi n. 4 (2011) p. 20-30.

Van Campen C. (2010). In Search of the Colored Past. Analogies of Synesthesia and the Proust Effect. UK Synaesthesia Association conference 27-28 March 2010, Brighton, England. (http://www.synesthesie.nl/pub/cretienvancampen%20brighton28march2010.pdf).


Materiale informativo

È riportato di seguito, il materiale informativo utilizzato per l'evento.



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