Biblioteca Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 77, Aprile 2013 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
Documento reperibile all'indirizzo: http://spvet.it/indice-spv.html#569

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EDITORIALE


"In territorio nemico": modalità di scrittura collettiva, utile nella letteratura scientifica di ricerca e divulgativa - "In the enemy territory": a mode of collective writing, useful in scientific research and popular science


Ciappelloni Raoul

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Abstract. In this editorial an innovative approach to writing collaborative working group is discussed. The method, described as Collective Industrial Writing (2007), has been applied in the writing of a book whose title is: "In the enemy territory", published in 2013. This book, which was carried out with the participation of 250 subjects, is taken as a model for advanced writing application in technical and scientific fields. Working groups involved in writing projects in different disciplines, for the issue of popular science books, and standard scientific publications, can be inspired by this work. This opens the possibility to perform experiments for the application of the SIC method, in the field of biomedical sciences inspired by the Open Access approach

Riassunto. In questo editoriale si discute di un approccio innovativo per la scrittura di gruppo o collaborativa. Il metodo, descrivibile come SIC - Scrittura Industriale Collettiva, del 2007, è stato applicato nella scrittura di un romanzo, dal titolo "In territorio nemico" pubblicato nel 2013. L'opera che è stata realizzata con la partecipazione di 250 soggetti, viene presa a modello per le possibili applicazioni in ambito tecnico e scientifico. I gruppi di lavoro impegnati nella scrittura di opere divulgative e di pubblicazioni scientifiche in diversi ambiti disciplinari, possono trarre motivi di ispirazione da questo libro. Si apre così la possibilità di effettuare esperimenti per l'applicazione del metodo SIC, nel settore delle scienze biomediche che si ispirano alla cultura Open Access


Qualche volta appaiono libri davvero insoliti, come "In territorio nemico" (Editore Minimum Fax, Aprile 2013, http://www.minimumfax.com, vedi la scheda sintetica riportata di seguito), un'opera che pone, con discreta noncuranza, alcuni importanti quesiti sulla "meccanica" dello scrivere romanzi e racconti, in modo collettivo, cioè a più mani.
La scrittura genericamente "collettiva" di testi è attualmente un territorio di frontiera, dominato dalle esigenze di vari soggetti per lo più impegnati nella richiesta di finanziamenti o intenti ad affrontare questioni legali, tecnologiche o scientifiche.
È normale che, al termine del lavoro in laboratorio, un gruppo di ricercatori si immerga in una intensa fase di scrittura collaborativa per inviare ai referee scientifici di un congresso o di una rivista, una pubblicazione o un poster. Fin qui nulla di particolare a parte che, nel tempo, le modalità di attuazione di questo processo si sono evolute.

Dal semplice uso della posta elettronica con attachment che venivano scaricati, modificati e condivisi, utilizzando lo stesso canale, da ognuno dei partecipanti al gruppo di lavoro, si passati all'impiego di Wiki, come in Google Drive (https://drive.google.com/ ). Questi sistemi consentono l'elaborazione in modalità "quasi-sincrona" di un determinato documento che viene redatto "a più mani", grazie a un sistema elettronico di scrittura e versioning, sia pure ad accesso controllato, accessibile senza grandi problemi attraverso la Rete. Molte persone possono così essere chiamate a collaborare a progetti editoriali anche molto complessi in modo ordinato, o per lo meno non particolarmente caotico, che alla fine portano a ottimi risultati.

Libro: In territorio nemico. Minimum Fax, Roma, 2013
Un libro frutto di un ampio "sforzo collettivo" per la creazione
di un romanzo a sfondo storico, sulla resistenza italiana


Scheda
Titolo: In terra Nemica.
Autore: Curatore Scrittura Industriale Collettiva - Autori Vari.
Editore: Minimum Fax, Roma.
Anno: 2013
Storia: il romanzo riporta una storia ambientata nel periodo della resistenza italiana contro i nazifascisti. Dopo l'armistizio dell'8 Settembre del 1943, nella situazione che precipita, in una Italia sconvolta dalla guerra, tre giovani, Adele, Aldo e Matteo, cercano di ritrovarsi. Sperimenteranno sentimenti estremi e contrastanti come solitudine, amore, paura della morte. Dovranno anche prendere in mano il proprio destino da soli, come milioni di altri italiani, decidendo "che fare" e "chi è il nemico". Il romanzo racconta, da una prospettiva storicamente corretta, le drammatiche vicende di un intero Paese attraverso le vite di persone qualsiasi, travolte dalla guerra.


"In territorio nemico" mostra però anche dell'altro. Qui siamo di fronte al risultato di uno sforzo collettivo addirittura di massa, con ben 230 partecipanti, analizzato in modo eccellente da Wú Ming, (http://www.wumingfoundation.com; una Foundation di scrittori legati all'esperienza del Progetto Luther Blissett) in cui hanno lavorato writers, compositori, revisori, traduttori, aneddotisti.
Leggendo il colophon del volume, gli scrittori propriamente definibili come tali sarebbero per la precisione 71 (44 uomini e 27 donne). Sono in ogni caso un bel mucchio di teste pensanti. Qui però si fa scrittura in grande stile, in grado di trasmettere o meglio, suscitare sentimenti ed emozioni che attengono alla sfera espressiva del romanzo. Quindi un'opera di riferimento "elevato" veicolo di una poetica di gruppo, senza essere, come consueto, frutto della creatività di una mente sola.

Vecchia immagine-simbolo della Fondazione Wù Ming. Opera rilasciata nel pubblico dominio dalla Wu Ming Foundation - http://it.wikipedia.org/wiki/File:Photo_wuming.jpg
Vecchia immagine-simbolo della Fondazione Wù Ming. La didascalia dice:
"Questa rivoluzione è senza volto". Avanza la collettivizzazione della cultura


Anche nel microscopico ambito della rivista SPVet.it, abbiamo avuto esperienze di questo tipo, riguardanti la scrittura collaborativa di brevi testi con pretese letterarie, comunque finalizzati alla divulgazione scientifica (vedi il "Il bambino dal piede gigante - http://www.iss.it/binary/pega/cont/Pegaso2_pubblicazione.pdf"; vedi anche il: Manifesto del gruppo di lavoro per la Narrativa Biomedica, - http://www.spvet.it/arretrati/numero-57/014.html).
In questo caso il gruppo di scrittura era composto da appena cinque persone, quindi nulla a che vedere con i numeri messi in gioco da Scritturacollettiva.org, di cui segnaliamo l'interessante manuale, reperibile all'indirizzo ( http://www.scritturacollettiva.org/documentazione/manuale-di-scrittura-industriale-collettiva). Nel testo viene esposto in modo chiarissimo il metodo adottato, definito "SIC" che sta per Scrittura Industriale Collettiva, un termine dal sapore vagamente Tayloristico. Sic nella nostra lingua, può intendersi, per "così" o "è proprio così" (in questa epoca di globalizzazione il suono richiamerebbe un po' anche sick, che in inglese vuol dire malato o ammalato. Non c'è tuttavia da preoccuparsi, una lettura ironica dell'acronimo suscita ancora maggiore interesse). Un quesito però è d'obbligo.

Ma questi autori come la pensano? Scrivono e basta, felici di stare nel mucchio? Non li assale la paura di non poter tradurre in potenziale remunerazione (di qualsiasi genere) i loro sforzi, come pure, ultimo indicibile cruccio, che qualcuno misconosca la titolarità, nel testo comunque a loro attribuito, di una espressione felice, di uno scambio particolarmente ben riuscito, tutte cose per cui molti scrittori letteralmente "vivono" e pubblicano le proprie opere. A tanto disinteresse non siamo abituati, neppure nel mondo scientifico.
Il risultato che si prefiggono gli artefici di questo progetto è espresso chiaramente nella brochure dell'iniziativa, ed è:
"... lanciare la scrittura collettiva dei piccoli gruppi come prassi letteraria, per mezzo di un metodo aperto e fruibile, e scrivere su Internet un grande romanzo collettivo, un romanzo aperto a centinaia di autori, che sia innanzitutto un buon libro". (http://www.scritturacollettiva.org/files/Brochure%20SIC.pdf)

Le riflessioni provenienti da un "soggetto letterario collettivo" sono preziose e ispiratrici anche in altri ambiti. Possiamo sovrapporre alla professione d'intenti appena formulata, un'altra più "nostra", per l'adozione di un metodo capace di: "lanciare la scrittura collettiva dei piccoli gruppi di ricercatori come prassi di produzione di letteratura scientifica, ..., e avviare su Internet un Open Access Repository dedicato a centinaia di autori collaboranti, che sia anche un esempio di produzione letteraria nel settore delle scienze".
Proprio quella ultima frase: "...un buon esempio di produzione letteraria", potrebbe innescare un nutrito scambio fra "scientists", in quanto dimensione fondamentale e tuttavia un poco dimenticata nella cultura tecnica e scientifica, che ancora oggi, tranne che per alcune ragguardevoli eccezioni, non si considera come produzione dell'intelletto che debba anche piacere al lettore, ma prevalentemente informarlo, farlo pensare, istruirlo.

"In territorio nemico" mostra un approccio alla costruzione del testo che potrebbe facilitare il superamento dei "blocchi " che rendono difficoltosa la condivisione delle conoscenze e la comunicazione di argomenti situati nello spazio di intersezione fra più ambiti disciplinari.
Oltretutto, la collaborazione dei ricercatori nei gruppi di lavoro distribuiti per la scrittura in forma ipertestuale, sarebbe, da una parte, altamente comunicativa, seppure un po' meno efficiente sul piano della velocità di elaborazione. Ma è soprattutto il risultato espressivo che potrebbe fare davvero una grande differenza.

Conclusioni
Insomma, il metodo SIC ci è piaciuto moltissimo e ci impegneremo per applicarlo a casi di studio nel settore biomedico e della sicurezza alimentare.
Sarà forse una reazione alla disperata personalizzazione della nostra vita pubblica, testimoniata dalle televisioni? Si sta assistendo in effetti, a un generalizzato (e sconfortante) ripiegamento su se stessi altro che lavoro di gruppo. Se venisse intervistato un premio Nobel per la fisica, non gli si chiederebbe cosa egli pensi degli studi nel suo settore o quale ricerca stia attualmente svolgendo e perché. Invece si insisterebbe per sapere a che sport pratica o cosa preferisca mangiare a colazione.
E la cosa più incresciosa è che il personaggio in questione normalmente si presti con una certa soddisfazione a questa cronaca di se stesso.
Invece sarebbe opportuno che i giovani ricercatori e professionisti si abituassero a collaborare, in modo molto strutturato, nella scrittura di testi, di software, o nell'elaborazione grafica.

Almeno come parte del loro impegno istituzionale, soprattutto nel settore della divulgazione. Anche qui, oltre al metodo editoriale, c'è una teoria specifica che riguarda il lavoro in gruppo e una classificazione dei ruoli che normalmente si attivano quando si collabora e che bisognerebbe conoscere. Questa è però una preparazione non alla scrittura, ma alla vita e al lavoro che risulta preziosa anche per evitare le inevitabili frustrazioni degli intellettuali isolati e solitari.

Bibliografia

Ciappelloni R., (2011). Continuum narrativo: una poetica per la comunicazione scientifica. Sanità Pubblica Veterinaria, n. 65, Aprile, http://indice.spvet.it#518

Cognetti G., Loreti A., Cercato M. C., Ciappelloni R., (2009). Narrative and library space in biomedical literature: issuing a Manifesto - Lo spazio narrativo e quello della biblioteca per la letteratura biomedica: pubblicazione di un Manifesto. Sanità Pubblica Veterinaria, n. 57, Dicembre, http://indice.spvet.it#450

Curatore: Scrittura Industriale Collettiva (2013). In territorio nemico. Editore Minimum Fax. Roma.

Il Gruppo dei Dieci (2005). Lo Zar non è morto. Grande romanzo d'avventure. Editore Sironi. Milano.

Manifesto del Gruppo di Lavoro per la Narrativa Biomedica [Approssimazione 0.3] (2009). http://www.spvet.it/arretrati/numero-57/014.html

Magini G., Santoni V. (2007). Manuale di Scrittura Industriale Collettiva - Come si scrive un libro SIC (versione 2). http://www.scritturacollettiva.org/files/ManualeSIC_0.pdf

Sidoti B. (2002). Scrivere insieme. semiotica delle scritture collettive - Tesi di laurea. Università di Siena anno accademico, 2001-2002. http://www.letteraturainterattiva.it/articoli/sidoti0.html

Wù Ming (2013). In territorio nemico. Wu Ming 2 intervista i SICster. http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=12724



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