Webzine Sanità Pubblica Veterinaria

Numero 22 - dicembre 2003 - http://www.pg.izs.it/webzine.html

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Monica Montefamiglio Carmen Maresca Chiara Magistrali Silva Costarelli Livia MOscati Vincenzo Grelloni

POPOLAZIONI DI PICCIONE URBANO: INTERVENTI FINALIZZATI AL RISANAMENTO DEL CENTRO STORICO DI PERUGIA E CONTROLLI SANITARI



Monica Montefameglio; Carmen Maresca; Chiara Magistrali;
Silva Costarelli; Livia Moscati; Vincenzo Grelloni

1. Premesa
1.1 Obiettivi
2. Interventi di carattere operativo
2.1 Materiali e metodi
2.1.1 Aree di intervento
2.1.2 Individuazione dei principali luoghi di nidificazione
2.1.3 Interventi di riduzione dei siti di nidificazione
2.1.4 Interventi di cattura dei piccioni urbani
2.2 Risultati sez. interventi
2.2.1 Interventi di riduzione dei siti di nidificazione
2.2.2 Interventi di cattura dei piccioni urbani finalizzati ai controlli sanitari
3. Indagini sanitarie
3.1 Materiali e metodi
3.2 Risultati sez. anatomo patologica
3.2.1 Esame anatomo-patologico
3.2.2 Ricerca salmonelle e campylobacter
3.2.3 Ricerca endoparassiti
3.2.4 Esami sierologici per Chlamydia psittaci e Toxoplasma gondii
4. Conclusioni
4.1 Conclusioni relative agli interventi realizzati
4.2 Conclusioni relative alle indagini sanitarie
5. Proposte operative
6. Bibliografia


1. PREMESSA torna su
L'Amministrazione comunale di Perugia è da anni impegnata nel difficile tentativo del contenimento della popolazione di piccione domestico nella città di Perugia.

Una serie di studi eseguiti a partire dal 1990 hanno consentito di avere informazioni accurate sulla consistenza numerica, sulla densità della popolazione, sul numero di coppie nidificanti e sulla densità dei nidi, nonché sulla localizzazione dei principali dormitori e dei luoghi di nidificazione (Velatta et alii., 37).

Oltre a questa prima fase di studio sono stati eseguiti interventi diretti finalizzati al controllo numerico della popolazione urbana a cui sono seguite verifiche della riduzione della popolazione dei piccioni urbani (Montefameglio et alii, 24, 25, 26, 27; LIPU, 22).

Gli studi effettuati nella città di Perugia dimostrano che, attraverso l'attuazione di interventi di modifica dell'habitat, si è verificata nel tempo una costante riduzione della densità della popolazione di questa specie.

E' risultato evidente che solo la riduzione della capacità portante, attraverso modificazioni dell'ambiente capaci di renderlo poco idoneo ad ospitare questa specie, consente di ridurre l'accrescimento della popolazione (Montefameglio et alii, 24, 25, 26, 27; Ragni et alii, 33).

Ogni intervento che prescinderà dalla modifica dell'ambiente fornirà solo risultati provvisori e dovrà essere periodicamente ripetuto.

1.1 Obiettivi torna su
Obiettivo del presente lavoro, in continuazione con quanto già realizzato in passato, è la riduzione della densità dei piccioni urbani in alcune aree del Centro Storico di Perugia, in quei luoghi in cui è più massiccia la loro presenza.

Oltre alla bonifica di alcune aree si intendono effettuare anche delle catture di un certo numero di individui della popolazione urbana allo scopo di verificarne lo stato sanitario ed operarne al contempo una (seppur limitata nel tempo) riduzione numerica.

Gli scopi della presente indagine possono essere riassunti in:


Interventi in via Cuccuina


2. INTERVENTI DI CARATTERE OPERATIVO

2.1 MATERIALI E METODI torna su
Precedenti indagini effettuate sulla consistenza della popolazione di piccione a Perugia e sulla loro distribuzione hanno evidenziato la criticità di alcune zone del centro storico della città, per la presenza di molti siti di nidificazione, di luoghi adatti alla sosta degli animali (che si trasformano poi in dormitori) che rendono particolarmente evidente la presenza di feci a terra, penne e piume ed animali morti.

Sulla base di queste informazioni e attraverso la conoscenza diretta delle zone in cui tale disagio è più sentito nonché le segnalazioni dei cittadini, sono state selezionate le aree in cui concentrare le azioni di bonifica e risanamento.

2.1.1 Aree d'intervento torna su
Di seguito si riporta il Piano di Lavoro (presentato e approvato dall'Amministrazione comunale) con l'elenco delle aree d'intervento e l'indicazione delle vie in cui eseguire i lavori. Tale elenco di vie è solo indicativo in quanto, durante la fase operativa si deve tenere conto di eventuali impedimenti che potrebbero contrastare con il normale svolgimento del programma.

Zona Via dei Priori Zona Corso Vannucci Zona via delle Volte Zona via della Sposa Zona Corso Cavour
2.1.2 Individuazione dei siti di nidificazione torna su
Sono stati utilizzati in via indicativa i dati emersi da precedenti lavori ("Interventi finalizzati al controllo della popolazione di Columba livia nella città di Perugia", Montefameglio M., Cucchia L., 1994; "Censimento di Colombi a Perugia - Centro Storico". LIPU, 2001). Inoltre sono stati effettuati sopralluoghi specifici al fine di stabilire l'ubicazione e la tipologia (altezza da terra, modalità di intervento, ecc) dei nidi presenti in ciascuna delle vie da sottoporre ad intervento.



2.1.3 Interventi di riduzione dei siti di nidificazione torna su
La maggior parte dei nidi presenti nel Centro Storico vengono costruiti all'interno delle cavità sui muri. Allo scopo di renderle impraticabili sono state pertanto utilizzate sia matasse in filo di ferro appositamente realizzate sia dissuasori in metallo, che inseriti all'interno delle cavità e fissati poi con il silicone, le rendono di fatto inutilizzabili. Per l'esecuzione dei lavori si è operato in collaborazione con il Cantiere comunale che ha messo a disposizione una o più squadre di operai e adeguati mezzi come un autocesto, un "ragno" e scale estensibili.



2.1.4 Interventi di cattura dei piccioni urbani torna su
Allo scopo di verificare lo stato sanitario dei piccioni ed operare una riduzione (seppur limitata nel tempo) del numero dei piccioni presenti in alcune aree del territorio urbano è stata prevista la cattura di circa 600 individui. Le catture sono state effettuate di mattina all'alba con l'ausilio di due persone, utilizzando una rete a caduta, di forma semicircolare avente diametro di circa 4 m, con intelaiatura in alluminio, smontabile e facilmente trasportabile. La scelta dei luoghi idonei è stata fatta sulla base della conoscenza diretta e personale dei siti maturata a seguito di altre catture eseguite nella città di Perugia. Inoltre sono stati effettuati sopralluoghi specifici finalizzati alla verifica dell'idoneità di tali siti di cattura.
In definitiva sono stati selezionati dieci siti idonei di seguito riportati:

1. Tre Archi - Palazzo Penna (vicino guardiola vigili urbani);
2. Viale Pellini - monumento ai caduti del mare;
3. Piazza IV Novembre - Palazzo del Vescovado;
4. Via della Rupe - Ascensore mercato coperto;
5. Borgo XX Giugno - Giardini del Frontone;
6. Borgo XX Giugno - Via del Castellano;
7. Via della Sposa - piazzetta Porta Trasimena;
8. Piazza Morlacchi - di fronte Università;
9. Piazza Fortebraccio - Giardini;
10. Tempietto di Porta Sole.

Non tutti questi luoghi sono stati poi realmente utilizzati. In alcuni di questi siti, a partire dal giorno 28 febbraio 2002 e fino alla fine di maggio, sono stati effettuate regolari somministrazioni di cibo nelle prime ore del mattino allo scopo di verificare il numero degli animali potenzialmente catturabili, l'orario migliore per eseguire l'intervento, il comportamento degli stessi durante l'alimentazione e ovviamente per fidelizzarli al luogo e agli orari.

Subito dopo la cattura gli animali sono stati posti all'interno di scatoloni adeguatamente forati e immediatamente portati all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche dove sono stati sottoposti ad indagine sanitaria.

2.2 RISULTATI

2.2.1 Interventi di riduzione dei siti di nidificazione e dei dormitori. torna su
Nel periodo che va dal 18 febbraio 2002 al 26 marzo 2003 (Allegato 1) sono stati effettuati n. 30 interventi sul territorio.

Sono stati pertanto posizionati circa ml 1.145 di dissuasori su quei supporti utilizzati dai piccioni per la sosta sia notturna che diurna (fili elettrici e del telefono, cornicioni, lampioni e lampade, elementi sporgenti dai muri, ecc).





Dalla Tabella 1 si evince che i siti di nidificazione chiusi sono stati 158 e 79 le cavità sui muri rese inagibili in quanto considerate potenziali siti di nidificazione.

Tab. 1 - Interventi di modifica dell'habitat
via
ml dissuasori
nidi chiusi
cavità chiuse
manutenzione
note
Zona Via dei Priori
Via dei Priori 15224 0    
Via dei Priori - Chiesa S. Filippo Neri000   Intervento non effettuato causa impalcatura sulla Chiesa
Via dei Priori - Arco Porta Trasimena 0 00  Non è stato possibile avvicinarsi al muro
Via dell'Orso406  
Via Boncambi 0 0 0  Auto parcheggiate impedivano il lavoro dell'automezzo
Via Ritorta67 6 5  
Via S. Agata708 7  
Via Benicasa5502  
Via degli Sciri000 Auto parcheggiate impedivano il lavoro dell'automezzo
Zona Corso Vannucci
Via della Luna 28 00  
Via delle Streghe 21 0 0   
Via del Forte 6 1 0    
Via dello Struzzo 29 0 2   
Via Danzetta 33 1 0   
Via del Forno 8 0 0    
Piazza IV Novembre 0 0 0   Auto parcheggiate impedivano il lavoro dell'automezzo
Via Volte della Pace 25 0 0  
Zona Via delle Volte
Via delle Volte24 3 5  
Via delle Cantine 0 0 0   Auto parcheggiate impedivano il lavoro dell'automezzo
Via Ulisse Rocchi 80 14 8  Effettuata la manutenzione di nidi già chiusi
Via Fratti 0 0 0  Auto parcheggiate impedivano il lavoro dell'automezzo
Via degli Offici 51 7 20    
Zona via della Sposa
Via della Sposa45 5 1  
Via del Tordo 7 2 0  
Via S. Francesco 0 0 0  Auto parcheggiate impedivano il lavoro dell'automezzo
Zona Corso Cavour
Via Fiorenzuola 107 19 4  Manutenzione dissuasori presenti e nidi chiusi
Via Giulia 0 0 0  Auto parcheggiate impedivano il lavoro dell'automezzo
Via Gismonda 72 1 6    
Via della Colomba 0 3 2   
Corso Cavour 53 0 0   
Via del Cortone000  Auto parcheggiate impedivano il lavoro dell'automezzo
ALTRE VIE BONIFICATE
Via Baldo5020  
Via Bontempi050  
Piazza Piccinino760  
Piazza Mariotti300  
Via Cuccuina200  
Via del Castellano 020  
Via Traversa 6 0 0  
Via Borgo XX Giugno65 25 2Effettuata la manutenzione di nidi già chiusi  
Via del Giochetto (solo Chiesa di Monteluce) 15 14 6 Effettuata la manutenzione di nidi già chiusi 
Via Fontivegge(sotto palazzo UPIM) 35 0 0   
Via del Verzaro 20 10 3   
Via del Pozzo 5 0 0   
TOTALE 1.145 ml 158 nidi chiusi 79 cavità chiuse 




2.2.2 Interventi di cattura dei piccioni urbani torna su
Nel periodo compreso tra il 28 febbraio 2002 e il 26 maggio 2003 sono stati eseguiti in totale 17 interventi che hanno permesso la cattura di 588 indd. di piccione domestico.

Tab. 2 - Catture effettuate
N. CATTURE LUOGO DATAORA
1 Scalette S. Ercolano 28/02/02 6,30 33
2 Tre Archi 28/02/02 7,30 37
3 Viale Pellini 14/03/02 6,30 56
4 Giardini del Frontone 28/03/02 6,00 79
5 Tempio Porta Sole 14/04/02 6,00 0
6 Via della Sposa 22/04/02 6,00 22
7 Tempietto di San Francesco 22/04/02 6,00 16
8 Via del Castellano 24/04/02 6,00 16
9 Arco Borgo XX Giugno 24/04/02 7,00 19
10 Tre Archi 10/05/02 6,45 9
11 Viale Pellini 10/05/02 7,00 54
12 Piazza IV Novembre 03/06/02 5,30 71
13 Via della Rupe 03/06/02 7,00 21
14 Viale Pellini 25/06/02 7,00 36
15 Piazza IV Novembre 10/07/02 5,30 36
16 Viale Pellini 17/09/02 6,30 43
17 Piazza IV Novembre 26/05/03 6,00 40
Totale indd. catturati 588








3. INDAGINI SANITARIE torna su
Si è voluto verificare lo stato sanitario delle colonie dei piccioni per accertare, in particolare, la presenza di:
3.1 MATERIALI E METODI torna su
I soggetti, subito dopo la cattura, venivano trasportati in scatoloni di cartone, provvisti di fori per una adeguata areazione, presso il Laboratorio Diagnostica dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche, della Sede di Perugia, ed esaminati tutti nel corso della giornata.

Una volta effettuata la soppressione, praticata con metodi eutanasici, ad una percentuale prestabilita di animali veniva prelevato un campione di sangue; i sieri, venivano stoccati a -20 °C fino al momento dell'esecuzione delle prove sierologiche.
Sulla carcassa di ogni animale veniva effettuato l'esame anatomo-patologico.
L'intero pacchetto intestinale di ogni soggetto, una volta prelevato, veniva svuotato del contenuto; parte del materiale fecale veniva esaminato al microscopio per rilevare l'eventuale presenza di endoparassiti e, anche in questo caso, una percentuale prestabilita di campioni veniva stoccata a +4°C per effettuare successivamente la ricerca della salmonella e del campylobacter.
Le carcasse degli animali, una volta espletato l'esame anatomo-patologico, venivano smaltite mediante incenerimento.

Sugli animali catturati sono stati effettuati quindi i seguenti accertamenti: L'esame anatomo-patologico è stato effettuato su tutti i soggetti catturati, al fine di rilevare alterazioni a carico degli organi interni ed esterni riferibili a malattie specifiche. Ad ogni cattura si è cercato di evidenziare, con l'esame batteriologico delle feci, la presenza di campylobacter termofili e di salmonelle. Le feci esaminate appartenevano ad un campione di 150 soggetti scelti con il metodo casuale, con livelli di confidenza del 95%, prevalenza ipotizzata del 50% e precisione dell'8%.

Per la ricerca del campylobacter, l'isolamento è stato effettuato seminando materiale fecale su piastre di Preston Agar e Karmali agar incubando per 48 ore a 42 °C in microaerofilia (CampygeGen - Oxoid). Le colonie sospette sono state identificate attraverso un esame microscopico colorato (colorazione di Gram), ossidasi, catalasi; successivamente l'identificazione di specie è stata effettuata tramite PCR specie specifica per Campylobacter jejuni e Campylobacter coli.

La ricerca delle salmonelle veniva effettuata secondo la procedura "PGDIAGN PRT 005 - Ricerca di salmonella da feci, organi e tamponi biologici", prova accreditata SINAL secondo normativa UNI EN 45001, seminando 3 grammi di feci in 30 ml di Acqua peptonata e incubando a 37°C per 18 ore; successivamente veniva effettuato un arricchimento selettivo in brodo Rappaport Vassiliadis in rapporto 1:100 v/v a 42°C per 18 -22 ore e brodo Selenito Cistina (BSC) in rapporto 1:10 v/v a 37°C per 18-22 ore; infine seguiva un passaggio differenziale in terreno solido su Agar Xilosio Lisina Tiosolfato Tergitolo-4 (XLT4) e Rosso fenolo-verde brillante agar modificato (BGAm) a 37°C per 18-22 ore. Le colonie tipiche venivano seminate su Triple Sugar Iron (TSI) ed infine identificate attraverso test biochimici e prove sierologiche.

Le indagini di carattere parassitologico sono state effettuate su tutti i soggetti catturati al momento dell'esame anatomo-patologico, sia cercando di evidenziare direttamente la presenza di elminti nel tratto intestinale, sia osservando al microscopio raschiati della mucosa del faringe, dell'ingluvie e di alcuni tratti intestinali per la ricerca di protozoi flagellati.

I sieri di sangue degli animali sono stati saggiati in indagini sierologiche finalizzate ad evidenziare la presenza di anticorpi nei confronti di: In questo caso il campionamento random era composto di 150 campioni con prevalenza ipotizzata del 50%, precisione dell' 8% e livelli di confidenza del 95%.

3.2 RISULTATI

3.2.1 Esame anatomo-patologico torna su
Gli animali esaminati sono stati in totale 588. L'esame anatomo-patologico ha permesso di rilevare, nella quasi totalità dei casi, un ottimo stato di nutrizione degli animali tranne in due soggetti in cui si poteva osservare un dimagramento accentuato. In nessun caso sono state riscontrate alterazioni riferibili a malattie specifiche come ad esempio lesioni tubercolari o micotiche.
Possono essere segnalati, come peraltro già osservato in precedenti indagini, alcuni casi di esiti di amputazione delle zampe ad opera di fili di nailon attorcigliati attorno agli arti stessi.

3.2.2 Ricerca salmonelle e campylobacter torna su
Nella Tabella 3 sono riportati i risultati della ricerca delle salmonelle e dei campylobacter termofili (C. coli e C. jejuni) effettuata dalle feci degli animali esaminati.

Tab. 3 - Risultati ricerca di salmonelle e campylobacter termofili
Materiale esaminato
Salmonelle
Campylobacter termofili
EsaminatiPositivi( %) Esaminati Positivi (C. coli) (%) Positivi(C. jejuni) (%)
Feci prelevate dal pacchetto intestinale 150 0 150 0 4 (2,6%)


Poiché i campioni esaminati per Salmonella sono risultati tutti negativi la prevalenza massima dell'infezione nella popolazione considerata si valuta sia del 2% con livelli di confidenza del 95%.

Un discorso analogo riguarda la presenza di Campylobacter coli nella popolazione.
I campioni sono risultati negativi per cui si può stimare una prevalenza massima della malattia del 2% sempre con livelli di confidenza del 95%.
Per quanto riguarda il Campylobacter jejuni invece, la stima della prevalenza della malattia è di poco inferiore al 3% con intervalli di confidenza tra l'1% ed il 7%.

3.2.3 Ricerca endoparassiti torna su
I risultati dell'indagine parassitologica, finalizzata ad evidenziare la presenza di endoparassiti (elminti e protozoi), sono riportati nella Tabella 4.

Tab. 4 - Risultati ricerca endoparassiti.
Materiale esaminato N°camp. Trichomonas Coccidi Capillarie Ascaridi Tenie
Positivi(%) Positivi(%) Positivi(%) Positivi(%) Positivi(%)
Contenuto intestino animali 588 126(21%) 118(20%) 77(13%) 78(13%) 64(11%)


Nella Tabella 5 sono riportate le prevalenze delle infestazioni per livelli di confidenza del 95% con i relativi intervalli.

Tab. 5 - Prevalenza infestazioni L.C. 95
Endoparassiti Prevalenza % Limite inferiore % Limite superiore %
Trichomonas 21 18 25
Coccidi 20 17 24
Capillarie 13 10 16
Ascaridi 13 10 16
Tenie 11 8 14


3.2.4 Esami sierologici per Chlamydia psittaci e Toxoplasma gondii torna su
Nella Tabella 6 sono riportati i risultati delle indagini sierologiche effettuate sui sieri prelevati dagli animali per rilevare la presenza di anticorpi nei confronti di Chlamydia psittaci e Toxoplasma gondii.

Tab. 6 - Risultati indagine sierologica
N° animali esaminati Chlamydia psittaci Toxoplasma gondii
Positivi (%) Positivi (%)
150 53 (35%) 27 (18%)


La stima della prevalenza di Chlamydia psittaci è del 35% con limite inferiore del 28% e limite superiore del 48%. Per il Toxoplasma gondii la stima della prevalenza è più bassa intorno al 18% con oscillazioni tra il 12% ed il 25%.

Nella Tabella 7 vengono riportati i titoli serici dei campioni positivi per Chlamydia psittaci e le rispettive percentuali.

Tab. 7 - Titoli serici e percentuali relative a Chlamydia psittaci
Titoli FDC Chlamydia psittaci Positivi (%)
1/32 3 (5,6%)
1/64 21 (39,6%)
1/128 12 (22,6%)
1/256 7 (13,2%)
1/512 8 (15,0%)
1/1024 2 (3,7%)


Nella Tabella 8 vengono riportati i titoli serici dei campioni positivi per Toxoplasma gondii e le rispettive percentuali.

Tab. 8 - Titoli serici e percentuali relative a Toxoplasma gondii psittaci
Titoli ELISA Toxoplasma gondii Positivi (%)
1/80 16 (59,2%)
1/160 8 (29,6%)
1/320 2 (7,4%)
1/640 1 (3,7%)


4. CONCLUSIONI

4.1 CONCLUSIONI RELATIVE AGLI INTERVENTI REALIZZATI torna su
Gli interventi effettuati hanno consentito di ottenere un visibile miglioramento delle vie sottoposte ad intervento in relazione alla diminuzione di feci, penne e materiali costituenti il nido presenti a terra nonché dei piccioni che vi stazionano abitualmente.

Le diverse tecniche adottate hanno il compito di modificare in maniera permanente l'ecosistema urbano al fine di renderlo sfavorevole ai colombi limitandone così la capacità portante.
Poiché gli animali scelgono i loro dormitori sulla base di caratteristiche particolari come favorevoli condizioni microclimatiche (esposizione a sud, riparo da vento e pioggia, ecc) e protezione nei confronti dei predatori, allontanarli da quelle zone di roosting con caratteristiche ottimali significa costringerli ad utilizzare zone sub-ottimali che richiedono un maggiore dispendio energetico e quindi maggiore mortalità della popolazione e minori risorse per l'attività riproduttiva.







Attraverso l'uso dei dissuasori infatti è possibile impedire la sosta dei piccioni in alcuni punti specifici ma, di fatto, si sposta il problema più in la, in quei siti che non hanno ricevuto alcun intervento di bonifica.
Da quando sono stati effettuati i primi interventi ad oggi infatti si è osservato addirittura lo spostamento di questi animali in aree periferiche della città laddove in passato la loro presenza era piuttosto scarsa.
Attraverso l'eliminazione dei siti di nidificazione invece si determina la diminuzione del numero di coppie nidificanti e quindi, in breve tempo, anche la diminuzione del numero di piccioni presenti. Infatti gli animali anche in questo caso scelgono i siti che per le loro caratteristiche sono ritenuti ottimali. Eliminando questi siti di nidificazione le coppie sono costrette ad utilizzarne altri che presentano caratteristiche sub-ottimali: ciò causa stress alla popolazione e quindi riduzione del tasso di natalità.

I limiti di tali interventi sono essenzialmente legati alla difficoltà (se non l'impossibilità) di effettuare la bonifica totale di posatoi e nidi presenti in una determinata zona del Centro Storico in quanto le vie sono estremamente strette e impediscono ai mezzi, spesso di grosse dimensioni, di accedervi e di muoversi con libertà.

I metodi adottati anche se necessitano di tempi lunghi di attuazione e difficoltà di carattere operativo sono quelli che a tutt'oggi si dimostrano i migliori in relazione sia alla loro accettabilità sociale sia ai costi che, se considerati nel lungo periodo, si rivelano i più economici (Regione Umbria, 35).

In relazione alle catture effettuate va specificato che si è riusciti ad ottenere uno sfoltimento della popolazione che ha avuto però una durata molto limitata. Infatti anche l'eliminazione di una quota cospicua della popolazione non rappresenta una soluzione durevole del problema. Infatti i piccioni sono in grado di recuperare perdite anche superiori del 50% della popolazione (Ballarini, 10) in virtù del notevole successo riproduttivo.

Pertanto questo tipo di interventi devono tutt'al più essere eseguiti insieme alle azioni di carattere ambientale finalizzate alla modifica dell'habitat anche in relazione della scarsa accettabilità sociale di questo metodo di contenimento della popolazione.

4.2 CONCLUSIONI RELATIVE ALLE INDAGINI SANITARIE torna su
Analizzando i risultati dell'indagine sullo stato sanitario dei soggetti catturati si possono trarre alcune considerazioni.
Le parassitosi dell'apparato digerente come la Coccidiosi, la Tricomoniasi, la Capillariosi, le Teniasi e l'Ascaridiosi persistono sempre in maniera diffusa, come peraltro osservato più volte in precedenti ricerche, condotte sia da noi (Grelloni e coll., 21) che da altri autori (Autori vari, 1).
Anche la maggiore prevalenza di Tricomoniasi e Coccidiosi rispetto agli altri endoparassiti ricercati è un dato rilevato nelle indagini succitate.
Non si rilevano comunque infestioni gravi tanto da provocare stati carenziali o dimagramento negli animali colpiti.

Gli esami di carattere batteriologico effettuati per la ricerca delle salmonelle su 150 campioni hanno dato esito negativo. Stimando la prevalenza massima di infezione per livelli di confidenza del 95%, questa risulta essere del 2% circa.

Sembra che questo valore di prevalenza rispetto a controlli effettuati in anni precedenti sia leggermente più basso. Probabilmente ciò è legato ad un diverso campionamento sia per quanto riguarda i parametri utilizzati sia per quanto riguarda il tipo di materiale esaminato.

I ceppi isolati in precedenti indagini effettuate sulle colonie di piccioni del centro storico di Perugia sono risultati tutti appartenenti al sierotipo Salmonella typhimurium e circa un 30% di essi al fagotipo DT104 caratterizzato da resistenze multiple agli antibiotici come l'ampicillina, il cloramfenicolo, la streptomicina, i sulfamidici e la tetraciclina.

Le indagini effettuate per accertare la presenza di campylobacter, hanno avuto esito positivo rilevando in 4 soggetti (2,6%) la presenza di Campylobacter jejuni ed esito negativo nei confronti di Campylobacter coli. La stima della prevalenza delle infezione di Campylobacter coli e Campylobacter jejuni sono sovrapponibili poiché la prevalenza massima di C. coli è stimata intorno al 2%.
Anche in questo caso vengono confermati i dati rilevati in precedenti ricerche (Grelloni e coll., 21).

Da sottolineare che gli isolamenti, ancora una volta, sono stati effettuati da soggetti che né dal punto di vista clinico né dal punto di vista anatomo-patologico presentavano segni di malattia, si può quindi parlare di veri e propri portatori sani.

Si ricorda che per le infezioni da campylobacter gli uccelli possono fungere da serbatoio ed è ipotizzabile che in ambiente urbano i piccioni possano avere, in questo senso, un ruolo significativo.

La percentuale di positività del 35% nei confronti di Chlamidia psittaci conferma che l'infezione da Chlamydia è ampiamente diffusa tra i piccioni urbanizzati (Autori vari, 1). Infatti anche le stime di oscillazione della prevalenza si mantengono su livelli elevati (28% e 47%).

Stesso discorso per il Toxoplasma gondii: il 18% dei campioni di sangue saggiati è risultato positivo, confermando che il piccione, avendo in comune con i gatti gli stessi luoghi di pastura e di conseguenza infettandosi facilmente attraverso l'assunzione delle oocisti dal terreno, potrebbe contribuire al mantenimento del ciclo urbano del parassita (Polidori e coll., 31). Anche in questo caso la prevalenza dell'infezione (18%) con il suoi limiti inferiore (12%) e superiore (25%) è alta.

L'ottimo stato di nutrizione osservato nei soggetti esaminati e la quasi totale assenza di animali defedati, nonostante le positività riscontrate verso le varie infezioni ed e soprattutto infestioni parassitarie, ci fa supporre che l'ambiente urbano costituisca tuttora un habitat ideale per la vita di questi volatili, sia per i luoghi di ricovero sia per le fonti di cibo che purtroppo continuano ad essere abbondanti, nonostante i divieti e le raccomandazioni a non lasciare loro, anche inavvertitamente, cibo a disposizione.

Come più volte ci è capitato di affermare, resta veramente difficile fare delle valutazioni certe sul reale rischio zoonosico legato alla presenza di questi animali che vivono a stretto contatto con l'uomo.
Ci sembra comunque opportuno che le Istituzioni Pubbliche e le varie Associazioni, collaborino tra loro, elaborando piani di intervento per monitorare e gestire al meglio, nelle nostre città, il problema degli animali sinantropi, non tralasciando gli aspetti di carattere sanitario.

Sarebbe interessante continuare a monitorare la popolazione dei piccioni nei confronti di queste patologie sia perché sono malattie che possono determinare gravi patologie nell'uomo, sia perché la stima della loro diffusione all'interno della popolazione è elevata.
Un monitoraggio continuo potrebbe essere effettuato su di un numero fisso di campioni in modo da verificare che il tasso di infezione delle succitate patologie rimanga sotto i livelli riscontrati in questa indagine, livelli questi che rispecchiano dati già evidenziati in ricerche precedenti.


Palazzo della UPIM: utilizzo dell'autocesto.


5. PROPOSTE OPERATIVE torna su
Gli interventi effettuati sono stati localizzati in alcune aree del Centro Storico. Poiché molte sono le aree che ancora necessitano di essere bonificate si propone all'Amministrazione comunale la continuazione di tali lavori in quelle vie in cui gli interventi non sono stati eseguiti. Inoltre si ritiene opportuno suggerire le seguenti azioni:
  • la manutenzione dei dissuasori esistenti e il controllo dei nidi chiusi in passato;
  • la prosecuzione degli interventi finalizzata alla riduzione della densità della popolazione di piccione urbano nella aree del Centro Storico;
  • l'individuazione delle zone critiche fuori dal Centro Storico;
  • gli interventi di riduzione della densità della popolazione fuori dal Centro Storico;
  • il monitoraggio sanitario delle popolazioni di piccione urbano.

    6. BIBLIOGRAFIA torna su

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    2. A.A.V.V. 1997. I colombi nella città di Trento. Centro di Ecologia Alpina. Report n. 7.

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