Webzine Sanità Pubblica Veterinaria

Numero 25 - giugno 2004 - http://spvet.it
Documento reperibile all'indirizzo: http://spvet.it/indice-spv.html#223

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Luigina Lazzari

Ricordo di Luigina Lazzari Bibliotecaria e Documentalista

Luisa Fruttini


Luigina Lazzari se ne è andata improvvisamente la notte del 6 giugno scorso.

Lascia, non solo nei colleghi degli Istituti Zooprofilattici ma anche in tutti quelli che nel mondo dell'informazione scientifica hanno avuto con lei rapporti di lavoro, un grande vuoto professionale ed umano.

Il suo impegno e la dedizione alla professione bibliotecaria ha fatto di lei una figura centrale, riconosciuta sia in campo nazionale che internazionale.
Grazie al suo lavoro la biblioteca dell'Istituto Zooprofilattico della Lombardia ed Emilia, della quale per anni è stata la responsabile, è diventata uno dei maggiori centri di documentazione biomedica del nostro Paese.

Il personale e inconfondibile stile nel gestire i rapporti umani l'ha resa un vero personaggio, ma il senso di vuoto che proviamo nell'aver perso il punto di riferimento nel nostro mondo lavorativo è ben poca cosa rispetto alla perdita della persona che Luigina sapeva essere.
Chi ha avuto, come me, la possibilità di essere al suo fianco per anni ha sicuramente mille racconti, ricordi di momenti comuni che, in questa circostanza, tornano alla memoria.
Ho ancora davanti a me un piccolo presepe con pastori variopinti e inusuali di quelli che le società più povere offrono al turista o all'appassionato di oggetti etnici. Luigina aveva manifestato, poco tempo addietro, l'intenzione di farne collezione; ora c'è il rimpianto di non aver fatto in tempo a consegnarglielo.

La passione per oggetti di questo tipo non mi aveva stupito ed anzi mi era sembrata coerente con lo stile, l'umanità della persona; il presepe è pur sempre il simbolo della disponibilità, dell'amore verso il prossimo, sentimento questo che Luigina aveva innato e che traspariva nelle piccole cose di tutti i giorni.
Poteva così accadere che nel mezzo di una giornata di lavoro il pranzo fosse rimandato perché in quel momento c'era da vedere qualcuno che ne aveva bisogno; il suo impegno era totale e disinteressato.

Lo stesso impegno, sorretto da rara capacità e risolutezza, Luigina lo prodigava nel lavoro, stimolando chi, fosse anche per la prima volta, si trovava a collaborare con lei. E i risultati sono stati sempre raggiunti, i meriti e i (pochi) riconoscimenti divisi con gli altri, senza che vi fosse mai l'idea di un capo. E Luigina era un capo.

Oggi si sente, tra gli amici e i collaboratori, un senso di sgomento per aver perso il punto di riferimento, l'anello forte della catena, il serbatoio delle idee. Questo vuoto dovrà essere riempito con un maggiore impegno di tutti, anche perché questo è stato l'insegnamento di Luigina, sempre.





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