Sta per concludersi anche il 2004, un anno che, nelle aspettative e forse nei timori di molti, doveva portare grandi cambiamenti e novità importanti.
L'Europa è oggi più grande con l'ingresso di 10 nuovi Paesi e laddove si decidono concretamente le politiche comunitarie (Bruxelles) si dà per scontato che i vecchi aderenti all'Unione hanno ormai avuto quanto loro occorreva per raggiungere standard omogenei nel settore sociale ed in quello produttivo e, quindi, gran parte delle risorse disponibili saranno impiegate per aiutare i nuovi a migliorare le loro performances.
Ciò significa, per quanto ci riguarda da vicino, che gli aiuti in agricoltura e nel comparto zootecnico saranno sempre minori e, conseguentemente, assisteremo ad un ulteriore diminuzione degli allevamenti, del patrimonio animale e delle piccole e medie imprese agro-zootecniche. Aumenteranno ancora le importazioni e saremo sempre più impegnati nel controllo di animali o derrate alimentari provenienti da questi nuovi Paesi che circoleranno liberamente in ambito comunitario, ma le cui caratteristiche igienico sanitarie saranno tutte da verificare.
Si pensava, all'inizio dell'anno che lentamente sta scivolando via, che vi sarebbero stati grandi sconvolgimenti istituzionali; mi sembra, oggettivamente, che ciò, almeno sino ad oggi, non si sia verificato.