Webzine Sanità Pubblica Veterinaria

Numero 22 - dicembre 2003 - http://www.pg.izs.it/webzine.html

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Accesso alle risorse di rete ed esigenze informative degli operatori della
Sanità Pubblica Veterinaria

Luisa Fruttini; Raoul Ciappelloni


Introduzione
Il lavoro dei professionisti e degli operatori tecnici del mondo della sanità pubblica Veterinaria si sta parzialmente rimodellando sulla spinta delle nuove esigenze dei consumatori, del mondo dell'industria alimentare, del mercato allargato dei prodotti di origine animale.
Grazie alla disponibilità di media informatici di ultima generazione, che si prestano assai bene a sopperire alle crescenti esigenze di aggiornamento, collegate alle attività "in campo" svolte dai Veterinari presso gli allevamenti industriali, le cliniche o i laboratori biomedici, si delinea la possibilità di accedere ad una informazione particolarmente aggiornata anche in settori tradizionalmente poco "contaminati" dall'uso di strumentazioni informatiche (Calandra et al 1995).
L'autoinformazione è quindi l'aspetto rilevante o almeno uno dei punti di riferimento di questo nuovo contesto tecnologico (Fruttini, 2002; Fruttini et al, 2003).

In questo contesto, la cosiddetta globalizzazione oltre a rappresentare un fatto meramente commerciale è ancor prima un fatto culturale, che richiede la capacità di effettuare un rapido check delle proprie conoscenze. Sembra essersi conclusa la stagione in cui bastava applicarsi con profitto ad un qualsiasi iter didattico della scuola secondaria o dell'Università per essere poi in condizioni di fronteggiare, magari con l'aiuto di qualche lettura o la partecipazione a rari convegni di studio, i quesiti oggi connaturati agli impegni di lavoro.

È evidente come oggi cominci ad essere necessario saper effettuare un rapido remodeling delle conoscenze, spesso sulla spinta di fatti contingenti (il montare improvviso di una patologia, l'applicazione di un regolamento di legge, l'interpretazione di una nuova metodica di laboratorio), che portano qualsiasi professionista ad intraprendere un tragitto di continuing education autogestito (spesso in modo approssimativo) che durerà per tutto l'arco della sua vita lavorativa.
Si va dalla formazione istituzionale, ad esempio molto è stato fatto nell'ambito del programma ECM - Educazione Continua in Medicina, varato dal Ministero della Salute, (Petracca, 2002), di cui si percepiscono luci ed ombre e che fra poco potrebbe consentire anche l'accesso ai corsi a distanza (Petracca et al 2003), alla auto-informazione consistente nella raccolta di dati bibliografici aggiornati su un determinato argomento.

Nel caso di sanitari che operano nell'ambito veterinario saranno: dati su patologie animali, terapie innovative, composizione ed uso di presidi farmaceutici e di alimenti, che la loro attività professionale richiede.
Sempre più queste informazioni sono ottenute sfruttando sorgenti informative eterogenee ed assai spesso legate al mondo di Internet.
Quest'ultimo aspetto merita una particolare attenzione essendo ormai, almeno teoricamente, di possibile attuazione con strumentazioni diffusamente disponibili e relativamente poco costose. Nonostante ciò la realtà operativa sul territorio e negli ambulatori veterinari risente di numerose problematiche legate all'arretratezza del sistema italiano di produzione e diffusione delle conoscenze.

Nel presente lavoro abbiamo cercato di valutare in via preliminare, attraverso una breve intervista posta a dei testimoni privilegiati del settore sanitario appartenenti al contesto territoriale di Umbria , se esistono le condizioni di base affinché tali operatori siano in grado di accedere ai mezzi più avanzati di autoinformazione che fanno uso delle reti di computer.
Ci stiamo riferendo segnatamente alle banche dati biomediche, alle riviste scientifiche on line e alle risorse distribuite attraverso la Rete.
Abbiamo anche chiesto ai diretti interessati se i servizi bibliografici a loro disposizione sono giudicati sufficienti o meno.

L'entità della risposta, sia pure numericamente limitata, consente di delineare un quadro, secondo noi, significativo, della situazione umbra nell'anno 2002 per ciò che riguarda la possibilità di accesso alle informazioni utili per l'attività professionale in un contesto tipico dell'Italia centrale.


Figura 1: composizione del campione di interviste


Materiali e metodi
La ricerca è stata svolta nel biennio 2001 - 2002.
Nel marzo del 2002 è stato elaborato dal servizio Bibliografico dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche, un questionario sintetico che intendeva raggiungere i Veterinari operanti nella Regione Umbria in qualità di liberi professionisti, impiegati delle Aziende Sanitarie Locali, nell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale.
Un approfondimento a parte è stato dedicato alle risposte di un campione di studenti e docenti della Facoltà di Veterinaria dell'Ateneo di Perugia che è servito da confronto con una realtà di studio e di ricerca. I questionari sono stati distribuiti anche grazie all'interessamento della Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia, dell'Ordine dei Medici Veterinari di Perugia e del Sindacato Italiano Veterinari di Medicina Pubblica che hanno cortesemente prestato la loro opera per diffondere il questionario predisposto dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale.

Sono stati elaborati 316 questionari.
Le risposte sono state valutate nel loro insieme per ottenere un dato orientativo su questioni di fondo inerenti la percezione della qualità dei servizi informativi a disposizione, la disponibilità degli strumenti di base per l'accesso alle risorse distribuite, la possibilità di disporre di servizi adeguati di biblioteca nel territorio di loro pertinenza.
Le domande a risposta aperta sollecitate dal quadro (E) hanno fatto registrare alcune interessanti considerazioni che saranno di seguito discusse.

Discussione dei risultati
Nel settore della Sanità Veterinaria principalmente interessato da questo lavoro (Personale delle Aziende Sanitarie Locali, Medici Veterinari liberi Professionisti, Personale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale) l'analisi dell'accesso alle risorse bibliografiche fa emergere un quadro generale che mostra alcuni ritardi tecnologici, peraltro prevedibili.
Consideriamo che poco meno della metà degli intervistati dichiara di avere una conoscenza dell'inglese soltanto di livello scolastico (la conoscenza linguistica è un elemento indispensabile per l'accesso alle attuali risorse bibliografiche).
I dipendenti ASL hanno per l'84% la disponibilità di un PC a casa, percentuale che scende nel caso dei dipendenti IZS (66,6%) e crolla nei professionisti (46,7 %).



Figura 2: capacità di servirsi delle risorse informatiche


Tutti gli intervistati del sistema sanitario dichiarano di avere per la stragrande maggioranza la disponibilità di un PC sul posto di lavoro, tranne i Liberi Professionisti che dispongono di un PC nel 60% dei casi.
Parimenti, la disponibilità di una connessione Internet presso la propria abitazione (fatto rilevante che indica l'importanza data dall'intervistato alla rapida disponibilità di informazioni via Rete), segue più o meno lo stesso andamento (la connessione è posseduta dal 77% dei dipendenti ASL, dal 62,5% dei dipendenti IZS e dal 40% dei professionisti), suggerendo che i lavoratori dipendenti investono maggiori risorse rispetto ai loro colleghi liberi professionisti, nell'acquisto di tecnologie di ultima generazione.

Un dato interessante riguarda la modalità di uso del servizio bibliografico da parte dei liberi professionisti.
Il 93,3% degli intervistati, dichiara di utilizzarlo per procurarsi e leggere principalmente libri.
Sembra quindi che gran parte di questi operatori concepiscano l'aggiornamento basato ancora sul classico volume (monografia o repertorio, atti di convegni e materiale similare) mentre sempre di più esso tende ad impiegare periodici (spesso in formato elettronico) e soprattutto banche dati on-line.

Anche l'orario ideale o auspicabile di apertura delle biblioteche, segue una suddivisione che vede ASL e Zooprofilattico da un lato, con la richiesta prevalente di un orario continuato; mentre invece i Liberi Professionisti ritengono che queste debbano essere accessibili prevalentemente di mattina, probabilmente a causa degli impegni lavorativi a cui i Veterinari debbono far fronte nella restante parte della giornata.
Il quadro generale che emerge da questa prima valutazione, ripetiamo prettamente orientativa, è un settore della Sanità in cui sono rilevabili diffuse esigenze di formazione e di accesso alle risorse informative, soprattutto nel caso dei liberi professionisti che avrebbero bisogno di una azione di "sostegno" (finanziamenti, piani di leasing, formazione) per accedere a strumentazioni informatiche di base ed usufruire di servizi spesso poco conosciuti.
Ricordiamo per inciso, che alcuni di questi sono addirittura gratuiti, come Medline (http://www.nlm.nih.gov/), Toxnet (http://toxnet.nlm.nih.gov/) o BioMedNet (http://www.bmn.com/) e disponibili liberamente (in lingua inglese).

Nel questionario, molti intervistati hanno segnalato l'esigenza di poter accedere a corsi di formazione relativi all'uso delle risorse bibliografiche distribuite che però rimangono sempre di difficile approccio per i problemi ricordati in precedenza.
La richiesta di aggiornamento sugli aspetti tecnico-applicativi della professione veterinaria è generalizzata e comprende spesso anche gli aspetti giuridici e normativi.
Un discorso a parte deve essere fatto per l'Università. Le interviste rispecchiano l'opinione di docenti, ricercatori e studenti e sono circoscritte all'Ateneo perugino. Come tale, il campione, va considerato di limitato valore generale.

Dalla valutazione delle risposte fornite emerge una situazione caratterizzata da un gap tecnologico evidente. In effetti il campione indagato esprime una realtà in cui sia l'accesso alla Rete che le strumentazioni informatiche sono effettivamente disponibili nell'Università ma in tutti i casi esse si rarefanno alquanto nelle abitazioni degli intervistati.
C'è da rilevare che gli studenti non posseggono un computer nella loro dimora che per il 53.4% dei casi (il 48.28% possiede una connessione Internet).
Nessuno fra gli studenti che hanno risposto al questionario ha acquisito, una certificazione informatica di primo livello come l' European Computer Driving Licence (ECDL) ed oltre il 70% dichiara di conoscere molto poco sia le banche dati che l'office automation.

È facile prevedere che la limitata abilità informatica dei futuri Veterinari determinerà problemi nel momento del loro ingresso nel mondo del lavoro.
Se essi avranno l'opportunità di esprimere la loro professionalità presso una struttura pubblica, allora probabilmente questa si farà carico di facilitare il loro accesso alle risorse bibliografiche e della Rete (come abbiamo visto nel presente lavoro).

Altrimenti, se dovranno farsi carico autonomamente di questo aspetto, obiettivamente complesso, della loro attività professionale, la loro situazione sarà effettivamente più problematica.
Anche in questo caso sarebbe opportuno cercare di diffondere soprattutto l'acquisizione della patente ECDL fra questi giovani (e fra i Liberi Professionisti), come primo necessario step verso una migliore capacità di reperire ed utilizzare risorse informative in modo autonomo.

Conclusioni
Il reperimento dell'informazione biomedica in ambiti applicativi importanti per la salute umana ed animale rappresenta sicuramente una priorità per i professionisti e le pubbliche imprese che forniscono servizi e sono anche impegnate in attività di ricerca.
L'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche ha già investito energie in questo settore.
Citiamo ad esempio il Congresso Nazionale sull'Informazione Scientifica, organizzato nel luglio del 2002, l'attività di ricerca nell'ambito della formazione a distanza effettuata in collaborazione con la Azienda Sanitaria Locale 2 dell'Umbria e imprese private del settore informatico (Petracca et al, 2003).

Ci sembra evidente, dall'esperienza effettuata operando nell'ambito regionale e tenendo nella giusta considerazione le esigenze dell'utenza, l'importanza dei servizi che consentono di localizzare e accedere (quali sono, dove si trovano, come si utilizzano) alle risorse bibliografico-informative dislocate nel territorio, presso biblioteche biomediche e centri di documentazione; risorse di cui si ha una conoscenza carente e frammentaria.
Oggi determinare condizioni di facile accesso alla documentazione scientifica significa essenzialmente mettere in funzione siti Web rivolti agli utenti (principalmente operatori sanitari, ricercatori e studenti) e contenenti informazioni biomediche affidabili, controllate, in una parola: di qualità, senza frapporre limitazioni o inutili restrizioni all'accesso.
I tempi sono particolarmente maturi per avviare attività di questo tipo, come si rileva nello scenario nazionale e presumibilmente europeo.

Citiamo, ad esempio, l'iniziativa BDS (Bibliotecari e Documentalisti del Servizio Sanitario Nazionale).
L'associazione che, costituitasi nell'aprile 2000, pone tra i suoi scopi prioritari interventi a favore dell'utenza delle biblioteche biomediche, al fine di favorire l'accesso all'informazione e l'utilizzo facilitato della rete.
In fondo tutto ruota intorno alla "rinnovata" figura del bibliotecario o documentalista che, per BDS, è un operatore altamente professionale e qualificato, anche in grado di promuovere iniziative dirette alla formazione ed aggiornamento professionale dei sanitari, orientare gli utenti nella scelta e nell'uso delle risorse bibliografiche, anche attraverso corsi di formazione che facilitino l'utilizzo degli strumenti informatici, delle basi dati disponibili, l'uso , in generale, degli strumenti di informazione scientifica.

Rileviamo, solo in chiusura, che nonostante tutte queste esigenze espresse dagli operatori ed i notevoli sforzi in corso, ad oggi non sia stata ancora definita la figura professionale del bibliotecario all'interno del Servizio Sanitario Nazionale.

Bibliografia

Petracca G. (2001). Editoriale di luglio - Educazione Continua in Medicina: occasione o business? Webzine Sanità Pubblica Veterinaria, n. 5/6, luglio, http://www.pg.izs.it/indice-spv.html#28.

Ciappelloni R., Fruttini L., Parisi A., (2002). Accessibility and structure of the vet library service in the World Wide Web. 8th European Conference of Medical and Health Libraries "Thinking globally - Acting locally" - Cologne - Germany, 16-22 september 2002.

Dell'Orso F. (2002). Strumenti software per la gestione delle informazioni bibliografiche personali. Webzine Sanità Pubblica Veterinaria, n. 16, ottobre, http://www.pg.izs.it/indice-spv.html#124.

Fruttini L. (2002). Condivisione delle esperienze e dei dati scientifici in un contesto ampliato: lo spazio virtuale e quello fisico. Webzine Sanità Pubblica Veterinaria, n. 16, ottobre, http://www.pg.izs.it/indice-spv.html#116.

Fruttini L., Picchi G., Ciappelloni R., (2003). Creazione di documentazione per l'aggiornamento dell'utenza dei servizi di Biblioteca tramite sistemi di formazione a distanza basati sul Web. Rivista Biblioteche Oggi - Milano (in stampa).

Petracca G., Orlandi W., Fruttini L., Macellari P., Biancifiori F., Picchi G., Ciappelloni R. (2003). Sviluppo di sistemi on-line dedicati alla formazione a distanza (FAD) e alla interazione nei gruppi di ricerca che operano nell'ambito della Sanità Pubblica. Atti Didamatica 2003, Informatica per la Didattica, a cura di A. Andronico, G. Dettori, L. Ferlino, G. Olimpo - Genova 27-28 febbraio.



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