Webzine Sanità Pubblica Veterinaria

Numero 23 - http://spvet.it
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Luisa Fruttini


Documentalisti dimenticati

La lettera aperta di Gaetana Cognetti propone all'attenzione dei responsabili del Servizio Sanitario Nazionale (e non solo di quelli) un problema di notevole portata, che investe il ruolo dei bibliotecari e documentalisti nelle strutture sanitarie: cioè la legittimazione del loro agire ed esistere.

Non è una difesa corporativa, tutt'altro. È che proprio non si capisce il motivo per cui, nel Sistema Sanitario Nazionale, questa figura professionale debba essere ignorata, se è vero che le funzioni ed i compiti assegnati al personale di biblioteca sono alla fine cruciali per ogni attività avanzata, sia essa di ricerca che professionale.

È quindi quanto mai opportuno richiamare l'attenzione degli operatori del settore sanitario, ed in generale di tutte le professionalità che gravitano nel mondo della Sanità Pubblica e dell'informazione ad essa collegata, sulla nota inviata dalla Presidente della Associazione BDS (Bibliotecari Documentalisti Sanità) per denunciare la preoccupante situazione esistente nel nostro Paese rispetto all'informazione in ambito biomedico.

Ricordiamo che l'Associazione BDS è sorta nell' aprile dell'anno 2000 per contribuire allo sviluppo del sistema informativo del servizio sanitario nazionale, attraverso la costituzione di una rete di biblioteche e centri di documentazione biomedici, tecnicamente attrezzati e con personale professionalmente qualificato.

Nel corso degli anni l'Associazione ha avviato numerose iniziative per diffondere la cultura di una informazione in grado di seguire gli sviluppi delle moderne tecnologie, garantire la formazione continua dei professionisti sanitari ed i diritti all'informazione dei cittadini.

Tra queste il censimento nazionale dei bibliotecari/documentalisti della Sanità, iniziativa intrapresa sotto il patrocinio del Ministero della Salute, che ha contribuito all'avvio di un importante progetto, il Progetto Bibliosan che, sotto l'egida e con il finanziamento ministeriale, propone la realizzazione di una rete collaborativa tra i servizi di documentazione scientifica di tutti gli Enti di Ricerca Biomedici Italiani.

Obiettivi del progetto sono la condivisione delle risorse disponibili attraverso l'interscambio di documentazione, la razionalizzazione degli acquisti (evitando quanto più possibile la sovrapposizione negli abbonamenti), l'incremento dell'acquisto consortile di abbonamenti a riviste on-line e banche dati, favorendo contemporaneamente una capillare diffusione dell'informazione scientifica presso ciascun Ente di ricerca.

Successivamente il programma prevede l'allargamento della rete ad altri enti sanitari quali ASL, Regioni, Ospedali, Medici di base.

Gaetana Cognetti nella sua lettera fotografa una situazione eclatante.
L'attenzione mostrata in questi ultimi tempi dagli organismi centrali nei confronti del mondo dell'informazione biomedica, non corrisponde ad una adeguata chiarificazione e definizione della attività dei professionisti che operano all'interno delle strutture bibliotecarie.

Ancora oggi ci sono istituzioni sanitarie prive di un centro di documentazione attrezzato e dove questo esiste il personale addetto è spesso privo di una idonea formazione specialistica in grado di selezionare, gestire ed organizzare le informazioni in materia di salute e sanità.
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